Nella regione dei tartufi, del Barolo e delle creme spalmabili alla nocciole, per fare fortuna con l'acqua ci vuole davvero talento. Adriano Bertone, morto ieri a Torino a 59 anni, aveva fondato la società Sant'Anna di Vinadio nel 1996. Quell'anno, il 18 giugno, era uscita la prima bottiglia, e lui si era emozionato. Poi aveva costruito uno stabilimento talmente innovativo, talmente pulito, talmente moderno, che ne aveva fatto il numero uno del settore in Italia ancora prima che lo diventasse davvero.
Bertone era nato a Moncalieri il 16 agosto del 1966. Figlio di Giuseppe, imprenditore edile originario del Cuneese, e di Angela, ex promessa delle giovanili della Juventus, laureato in Scienze politiche, aveva deciso di seguire le orme del padre cambiando però settore. Aveva messo le mani su una fonte di alta quota, a quasi 2mila metri, nel comune di Vinadio, sopra al Santuario Sant'Anna, il luogo di culto cristiano più alto d'Europa. A quella fonte migliaia di pellegrini ogni anno andava a dissetarsi: Bertone commissionò delle analisi, scoprì le magnifiche proprietà di quell'acqua, in particolare il bassissimo residuo fisso che la classifica come "minimamente mineralizzata", e decise di imbottigliarla e diffonderla in tutto il mondo.
In pochi anni Sant'Anna divenne leader di mercato grazie alla visione di Bertone, che non si limita agli aspetti prettamente imprenditoriali ma dà valore agli aspetti ambientali, sociali e soprattutto umani del suo ruolo. Bertone si prendeva cura dei suoi più di 130 dipendenti dello stabilimento di Sant'anna di Vinadio: nel luglio 2022, per esempio, tra i primi in Italia aveva deciso di erogare loro una mensilità aggiuntiva per aiutare le famiglie a fronteggiare il periodo economico difficile del dopo-Covid, con le buste paga aggredite dall'inflazione. E nel 2023 aveva offerto ai suoi collaboratori una serie di consulenze gratuite con psicologi, nutrizionisti, esperti in economia e finanza. "La sua attenzione per le persone, il forte senso di responsabilità sociale e l'impegno verso il territorio rimangono un esempio importante della realtà imprenditoriale del nostro Piemonte", dice il presidente della regione Piemonte Alberto Cirio, piangendone la scomparsa. Nel 2023 l'Acqua Sant'Anna Spa, di cui Bertone era amministratore delegato, aveva fatturato oltre 340 milioni di euro con circa 2 miliardi di bottiglie prodotte nel corso dell'anno. Tra i prodotti, oltre all'acqua minerale in molti formati, acqua aromatizzate, succhi di frutta, tè, acqua con collagene e acido ialuronico e bevande proteiche. Sant'Anna ha una quota di mercato tra il 10 e il 15 per cento ed è interamente italiana. La famiglia Bertone ne detiene il 57,5 per cento.
Una vita di successi imprenditoriali e di dolori familiari. Bertone aveva perso nell'aprile 2016 l'amata moglie Roberta Ruffino, 40 anni, che gli ha lasciato due figli. Nel 2008 se n'era andato in un incidente stradale papà Giuseppe. Bertone stava anche affrontando un processo per diffamazione nei confronti di un concorrente, Acqua Eva, il cui amministratore delegato lo accusava di aver commissionato un articolo diffamatorio su un blog aperto per l'occasione in cui si accusava Eva di avere relazioni con una società della grande distribuzione, ciò che avrebbe fatto perdere molti contratti alla società dei Rivoira. Una "guerra delle acque minerali" che aveva avvelentato gli ultimi anni di Bertone.
L'udienza decisiva si sarebbe dovuta svolgere lo scorso 31 ottobre ma era stata rinviata dopo l'invio del certificato medico da parte dei legali di Bertone. Pareva un sotterfugio, era invece l'avviso di una condanna ben più grave in arrivo.