Quel cataclisma nel Pd che sta travolgendo (e affossando) Letta

Il Partito democratico continua a perdere voti: nelle periferie si teme un clamoroso flop. E il segretario rischia di essere destabilizzato dai big

Quel cataclisma nel Pd che sta travolgendo (e affossando) Letta

C'è una realtà dei fatti che è ormai sotto gli occhi di tutti: il centrosinistra è in affanno e rischia di essere spazzato via dal centrodestra in maniera umiliante. Non bastano i numeri risicati di Leu e i consensi deludenti per il Movimento 5 Stelle: Enrico Letta sa benissimo che il Partito democratico è in caduta libera e che, continuando su questa scia, i rischi di riuscire ad ammorbidire l'atterraggio sono davvero poche. Così gli alleati giallorossi hanno tra le mani una palla di fuoco in vista delle prossime elezioni Amministrative: tra settembre e ottobre saranno chiamate al voto importantissime città (Bologna, Milano, Napoli, Roma e Torino), dai cui esiti inevitabilmente si avrà un riflesso sullo scenario politico nazionale.

Il rischio flop

Dall'ultimo sondaggio di Antonio Noto per Porta a Porta è arrivata una batosta per il Pd: è praticamente assodato il sorpasso compiuto da Fratelli d'Italia, che si porta al secondo posto nelle rilevazioni e stacca i dem. I quali invece occupano la terza slot con il 18% e devono ben guardarsi dai grillini al 16%. In particolare però c'è una preoccupazione sulle prossime consultazioni territoriali: il Partito democratico teme un clamoroso flop nelle periferie. Letta tuttavia potrà contare sul sostegno dell'ex Nicola Zingaretti, che nel frattempo si è fatto avanti per collaborare e tendere la mano al suo successore al Nazareno: "Io penso che è un momento molto difficile e questo partito sta lottando in una situazione politica complessa. Per quanto posso io aiuto Enrico a portare avanti questa battaglia".

Il disorientamento nel Pd

C'è comunque un problema di fondo: il Partito democratico di Letta non riesce proprio a decollare. Una fatica riscontrata anche all'interno del Pd, dove addirittura si inizia a parlare di "crisi". Le proposte del segretario spesso sono state bocciate prontamente dal premier Mario Draghi: dunque la sensazione è che l'agenda di Letta non sia proprio simmetrica a quella del governo. Il che, fa notare Marco Antonellis su Italia Oggi, potrebbe tradursi in una notevole perdita di peso dei dem all'interno della coalizione.

L'ansia dell'ex premier è dettata dal fatto che i big del partito potrebbero destabilizzarlo: non possono passare inosservati i silenzi di Dario Franceschini e l'apertura di Goffredo Bettini ai referendum sulla giustizia promossi da Lega e Radicali.

La resa dei conti potrebbe essere più vicina di quanto si pensi: una sconfitta a Roma potrebbe avere effetti devastanti sul Pd. Un risultato che potrebbe significare l'addio di Enrico Letta al Nazareno. Infatti, come anticipato da Stefano Iannaccone su ilgiornale.it, se Roberto Gualtieri non dovesse arrivare al ballottaggio sarebbe la fine della leadership lettiana.

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