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Conte sbeffeggia Salvini alla festa del Pd: "Non manca a nessuno"

Il premier, accolto tra gli applausi alla kermesse del Partito democratico, mette le mani avanti: "Si torna alla didattica a distanza? Io ho lavorato bene". E sbeffeggia Salvini: "Parla sempre..."

Conte sbeffeggia Salvini alla festa del Pd: "Non manca a nessuno"

Alla fine anche Giuseppe Conte ha preso parte alla Festa dell'Unità: dopo le indiscrezioni circolate, nella giornata di ieri il Partito democratico ha confermato la presenza del premier all'evento. Il presidente del Consiglio, dopo essersi intrattenuto alcuni minuti con le autorità, il prefetto, il sindaco, il presidente della Provincia e l'organizzatore, è stato accolto da calorosi applausi da parte dei militanti: "Se mi sento a casa mia qui? Gli applausi sono stati belli e sentiti. Grazie". Intervistato da Maria Latella, l'avvocato è stato subito interrogato sul rapporto con Mario Draghi, che a suo giudizio spesso viene strumentalizzato per creare una rivalità che al momento non pare esistere: "È una persona di gran valore, di cui ho grande considerazione".

Si avvicina sempre di più l'importantissimo appuntamento elettorale: il risultato delle elezioni che si terranno domenica 20 e lunedì 21 settembre potrebbe innescare dei cambiamenti all'interno del governo, soprattutto se il centrodestra dovesse fare en plein. Ecco perché si inizia a parlare di un possibile rimpasto: "È un termine un pò logoro. E non è che se voi ne parlate tutti i giorni imponete l'agenda politica. Non funziona così". E ha poi voluto esprimersi sul tema dell'alleanza alle Regionali tra le forze politiche che sostengono il suo esecutivo: "C'è un centrodestra unito, quindi presentarsi in modo sparpagliato significa affrontare le sfide elettorali in modo impari".

"Valutiamo il Mes"

I giallorossi dovranno concentrarsi sul Recovery Plan: "Abbiamo l'obbligo morale, è un'occasione storica". Ha confessato di sentire pienamente la responsabilità di questo piano per il rilancio del Paese, ma ha specificato che si sentirà appagato "solo quando questi soldi verranno spesi". Vorrebbe che non si perdesse di vista che le elezioni in questione intervengono in un momento della nostra storia che non si era mai verificato: "Stiamo venendo fuori dalla fase più acuta di una pandemia, abbiamo ottenuto un Recovery Fund da 209 miliardi". E ha scandito a chiare lettere: "Non verrà sprecato un solo euro".

Nel corso del colloquio è stato toccato pure l'argomento relativo al Meccanismo europeo di stabilità. Il governo è spaccato: da una parte i 5 Stelle continuano a opporsi; dall'altra il Pd è in pressing per incassare il via libera. Conte non vuole pensare a scenari di litigi all'interno della maggioranza e perciò è stato molto chiaro sul da farsi: "Vediamo cosa serve alla sanità, vediamo i progetti e poi, come un buon padre di famiglia, si decide di conseguenza. Se sarà necessario l'utilizzo del fondo salva-Stati andrò in Parlamento e verranno esaminati eventualmente tutti gli aspetti". Riassumendo: il premier e il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, non sanno ancora quale causa sposare.

L'ombra della didattica a distanza

Lunedì 14 settembre si tornerà sui banchi di scuola. I dubbi e i timori per la ripartenza sono tanti. Lo stesso presidente del Consiglio ha riconosciuto che i rischi non mancheranno: "Dobbiamo aprirci anche allo scenario della didattica a distanza". Ma ha subito messo le mani avanti: in tal caso non sarà assolutamente colpa del governo. "Ho detto a Niccolò, mio figlio, che se succede qualcosa a scuola non è perché papà ha lavorato male. Stiamo lavorando per fare tutto il possibile perché possa funzionare tutto al meglio", ha rivelato l'avvocato.

Al centro dell'intervista anche i rapporti con gli alleati. Spesso i giornali parlano di frizioni e malcontenti con Nicola Zingaretti, ma il capo dei giallorossi ha smentito tutti i retroscena scritti dai quotidiani: "Ci sentiamo spesso. Non ho mai avuto uno screzio, è una persona molto leale e schietta, non abbiamo mai avuto incomprensioni". Successivamente ha voluto precisare di non aver mai sperato che dal suo invito si potessero creare alleanze sui territori, ribadendo comunque l'importanza di una visione prospettica in politica: "Da esperienze positive che si consolidano negli anni penso che si debbano creare prospettive durature".

"Salvini non manca a nessuno"

Parlando delle elezioni Usa, il premier si è detto convinto del fatto che - al di la dell'amministrazione di turno - non vi sarà alcun cambiamento: "Le economie sono così integrate...". Non poteva ovviamente mancare una stoccata nei confronti di Matteo Salvini. "Se mi è mancato durante l'emergenza Coronavirus? Non può mancare a nessuno, visto che parla tanto e continuamente", ha concluso Conte. Il leader della Lega nelle scorse ore ha voluto lanciare un appello ai cittadini italiani: "Unica soluzione: porti chiusi e governo a casa. Il 20 e 21 settembre fatevi sentire col vostro voto, con Conte e Lamorgese l'Italia è diventata la barzelletta del mondo".

Ironica e dura la replica di Salvini durante Fuori dal coro su Rete 4: "Sono contento che il presidente del Consiglio, con migliaia di lavoratori che ancora aspettano la cassa integrazione, con 200 mila precari della scuola e un milione di italiani che rischiano di perdere il lavoro, abbia voglia di ridere e di scherzare alla Festa dell’Unità di Modena. Chiudono i locali, i ristoranti, ma lui va alla Festa dell’Unità". "Ognuno è libero di fare quello che vuole - ha aggiunto il leader della Lega - ma il problema dell’Italia è il lavoro.

Se il presidente del Consiglio ha voglia di ridere e scherzare buon per lui, io sto girando l’Italia in lungo e largo".

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