Coronavirus

Covid, verso un nuovo Dpcm. Adesso Conte è sotto assedio

Vertice notturno a Palazzo Chigi. Pressing su Conte per una nuova stretta. Il premier da Genova: "Evitare lockdown"

Covid, verso un nuovo Dpcm. Adesso Conte è sotto assedio

Sono ore cruciali per l'Italia, sia dal punto di vista politico che sanitario. I nuovi casi continuano a crescere, giorno dopo giorno, e il governo giallorosso potrebbe presto attuare nuove misure restrittive nel tentativo di contenere la diffusione del coronavirus.

Mentre a Palazzo Chigi sta per andare in scena il vertice di governo che – almeno per il momento - ha in agenda soltanto la manovra economica, con i possibili interventi da varare per evitare "l'autunno caldo", Giuseppe Conte, da Genova, allontana per l'ennesima volta lo spettro del lockdown nazionale. Il premier - che ha raggiunto la riunione a Roma intorno alle 23:30 - non è intenzionato ad approvare una nuova stretta generalizzata, considerando questa misura come extrema ratio, e a ha ribadito che a quel tipo di giro di vite vanno preferite strategie mirate. Sul tavolo quindi interventi più o meno chirurgici e misure volte a tamponare la crescita dei contagi, in particolarte attraverso la chiusura o il freno ad attività considerate a rischio. Naturalmente con l'incubo di una mannaia sull'economia già pesantamente indebolita da un 2020 che ha devastato l'imprenditoria italiana, le famiglie e, di conseguenza, le casse dello Stato.

Il Pd in pressing su Conte

Il premier, nonostante i ripetuti tentativi di richiamare tutti alla calma, è sempre più assediato. In mattinata il capo delegazione Pd, Dario Franceschini, ha chiesto a Conte una "riunione per decidere senza indugio nuove misure nazionali per contenere il contagio, ovviamente d'intesa con le Regioni". Risposta: nessuna.

Secondo quanto riferito dall'HuffPost, Conte non avrebbe dato alcuna risposta. In ogni caso, a pochi giorni dall'ultimo Dpcm – che obbliga a indossare sempre la mascherina, sia all'aperto che al chiuso, e frena le feste – è pronta una nuova stretta a livello nazionale. Che potrebbe già arrivare nelle prossime ore.

Lo spauracchio più grande è quello del lockdown. Conte ha tuttavia escluso tale ipotesi. "Il lockdown viene usato da chi non ha mezzi", ha spiegato il premier al Limes Festival, ricordando che l'Italia ha già maturato esperienza con il Covid la scorsa primavera. Non solo: il premier ha ribadito che per affrontare la seconda ondata del coronavirus lo strumento non è tanto quello di un lockdown. Al contrario, bisogna "rispettare le regole" anche "autoproteggendosi" e adottare una "strategia più mirata".

Le ipotesi sulle nuove restrizioni

A detta di Conte, l'Italia affronterà questa seconda ondata con una strategia diversa, che non dovrebbe contemplare la serrata nazionale. Però intanto il bollettino giornaliero dei nuovi casi ha registrato oltre 10mila contagi, superando ogni soglia psicologica preventivata. E così ulteriori limitazioni su vita notturna e assembramenti potrebbero far parte del nuovo pacchetto anti Covid. Ma c'è chi propone anche il coprifuoco nei giorni feriali e chi il lockdown nel fine settimana.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, da Fiorenzuola d'Arda ha dichiarato che non è stata ancora presa alcuna decisione. Ecco perché si attende con impazienza la cabina di regia tra governo, regioni ed enti locali; un incontro convocato dal ministro Francesco Boccia in vista del nuovo Dpcm incentrato sulle misure anti Covid.

Secondo quanto riportato da Repubblica, il nuovo Dpcm potrebbe arrivare già domani. Sul tavolo ci sono varie ipotesi, tra cui lo smart working obbligatorio, in una percentuale da definire, lo stop agli eventi e una ulteriore stretta allo sport, tra palestre e sport dilettantistici di contatto. E ancora: orari più scaglionati a scuola e più didattica a distanza, con un occhio di riguardo per le superiori. Possibili strette anche per parrucchieri, estetisti, saloni di bellezza e sale gioco.

Pub e ristoranti potrebbero chiudere alle 22 o alle 23, ovvero ancora prima rispetto all'ultimo Dpcm che fissa l'orario massimo a mezzanotte. Nulla è ancora deciso.

Certo è che il Pd è in pressing su Conte e chiede un intervento rapido con misure stringenti.

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