Guerra in Ucraina

Crollano Pil e nascite, Putin premia le super mamme

Crisi economica: - 4,8%. Lo Zar rispolvera la legge che dà un milione di rubli a chi fa 10 figli

Crollano Pil e nascite, Putin premia le super mamme

Scenari di crisi economica (e demografica, come vedremo dopo) nella Russia di Vladimir Putin, che tra pochi giorni «festeggerà», si fa per dire, i primi sei mesi di guerra. Ieri il ministero dello Sviluppo economico di Mosca ha presentato alla Commissione per il Bilancio, la bozza delle previsioni macroeconomiche del trimestre 2022-25, approvata dai ministeri delle Finanze e dell'Energia. Il quadro è al momento fosco: malgrado le previsioni siano oggi leggermente più ottimistiche rispetto a maggio, il ministero prevede che il Pil russo nel 2022 diminuirà del 4,2 per cento (tre mesi fa il calo temuto era drammatico: -7,8 per cento).

Tutti gli economisti concordano su dati simili. Secondo le previsioni degli analisti intervistati da Interfax all'inizio di agosto, l'economia russa si contrarrà del 5,0 per cento nel 2022. Da parte sua la Banca centrale russa parla di una contrazione dell'economia compresa tra il 4 e il 6 per cento mentre il Servizio federale di statistica (Rosstat) calcola un ridimensionamento del «fatturato» del 4,0 per cento su base annua nel secondo trimestre del 2022 dopo la crescita del 3,5 registrata nel primo trimestre mentre il ministero dello Sviluppo Economico stima che il Pil sia crollato dello 0,5 per cento su base annua nella prima metà del 2022. «Le stime per quest'anno - si legge nella relazione del ministero - sono state notevolmente migliorate. Mentre a maggio, in fase di scenario, si parlava di un calo di oltre il 7 per cento, ora la stima per la dinamica del Pil è di -4,2 quest'anno. In altre parole, siamo riusciti a evitare un brusco calo dell'economia. La traiettoria è molto più dolce, il che permette all'economia, in generale, di adattarsi a ciò che sta accadendo».

Il peggio però deve ancora arrivare. Le previsioni del ministero per il 2023 calcolano un'ulteriore contrazione del Pil del 2,7 per cento, assai più alta di quella dello 0,7 che veniva paventata a maggio. Un andamento «dovuto - secondo il ministero - a fattori oggettivi e a un effetto specifico: il primo trimestre del 2022 è stato molto alto per tutti gli indicatori, il che crea una base molto alta per quest'anno». Tutto dovrebbe andare meglio a partire dal 2024, quando il Pil crescerà del 3,7 per cento nel 2024 e del 2,6 nel 2025. Il livello pre-crisi «dovrebbe essere raggiunto entro la fine del 2025». La Russia si confronta anche con un'inflazione record, salita ai massimi degli ultimi vent'anni nello scorso aprile, e un tasso tuttora altissimo del 15,1 per cento malgrado un lieve rallentamento.

L'inflazione alle stelle fa tornare in mente gli ultimi anni dell'Unione Sovietica, quando il livello dei prezzi contribuì a far crollare il regime comunista. Ma ieri ci ha pensato «lo Zar» Putin a rispolverare un'altra pagina - apparentemente più intima - della storia sovietica del Paese. Il presidente ha deciso di ripristinare il premio di «Madre eroina» per le donne che procreeranno e cresceranno almeno dieci figli. Il titolo onorifico, escogitato da Josip Stalin nel 1944 per cercare di stimolare la crescita demografica dopo le massicce perdite in vite umane della Seconda guerra mondiale e abbandonato dopo la fine dell'Urss nel 1991, viene ripristinato per combattere la nuova crisi demografica: la Russia infatti è in lento ma continuo calo di popolazione (-400mila abitanti nel solo 2022). Naturalmente il titolo di «Madre eroina» non è soltanto un vanto ma ha un valore economico: le donne più prolifere riceveranno un milione di rubli una tantum (pari a 16mila dollari) al compimento di un anno da parte del decimo figlio.

Nel computo saranno considerati anche figli eventualmente morti nelle forze armate, in un attentato terroristico o in un'emergenza.

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