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Il crollo annunciato del palazzo. "Tutti edifici vecchi, si sapeva"

Lo stabile di tre piani ospitava 5 famiglie, molti erano al mare: tre estratti vivi dalle macerie. Indaga la Procura

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È venuta giù prima di mezzogiorno di una domenica di afa e pigrizia, e il destino benigno ha voluto che nessuno lasciasse la sua vita sotto quei calcinacci bianchi e stanchi. Una palazzina è crollata ieri a Torre del Greco, paesone a due passi da Napoli, stretto tra il Vesuvio e il mare. Tutto è avvenuto all'incrocio tra corso Umberto, che malgrado il nome pomposo è una stretta strada di lastroni a senso unico, e vicolo Pizza, dove due archetti macilenti collegavano il piccolo edificio a quello di fronte. Inizialmente il timore, quasi la certezza, era che fosse una tragedia. Cinque le famiglie che abitavano nell'edificio, per un totale di una quindicina di persone. Molte però, per loro fortuna, erano al mare a cercare sollievo al grande caldo. Fosse accaduto di notte staremmo qui a raccontare di una strage. Invece solo cinque persone sono rimaste ferite: due passanti, tra i quali una bambina che passeggiava con un parente, colpiti dai calcinacci e tre persone, due uomini e una ragazza, che sono state estratte vive. La più grave è una diciannovenne che ha riportato numerose fratture in tutto il corpo ed è stata portata all'Ospedale del Mare di Napoli. Quando l'ambulanza dai balconi vicini, molti dei quali ancora pavesati di striscioni per lo scudetto del Napoli, è partito un applauso liberatorio. La ragazza ha raccontato che i due genitori non erano in casa. E presto si è capito che non c'erano dispersi, che il bilancio delle vittime sarebbe stato zero nella casella più tragica.

Le operazioni di soccorso sono state complesse, ostacolate dalla strada angusta e dalla difficoltà di far arrivare mezzi adeguati. Per questo anche giornalisti e fotografi sono stati tenuti alla larga dal luogo del crollo, suscitando le proteste del sindacato unitario dei giornalisti della Campania che ha «stigmatizza fortemente» il mancato rispetto del diritto di cronaca, «che non può diventare una concessione».

Gli abitanti della zona sono spaventati ma non sorpresi. «Qui gli edifici sono molto vecchi, ma quello in particolare aveva problemi, si sapeva», dicono, parlando di evidenti lesioni e altri segni di pericolo visibili su quella palazzina. Per ragioni cautelative gli edifici attorno a quello crollato sono stati evacuati, e una trentina di persone hanno dovuto lasciare le loro abitazioni. Alcuni in realtà si erano allontanati spontaneamente subito dopo il crollo. Il sindaco del comune vesuviano, Luigi Mennella, si è subito attivato per offrire agli sfollati sistemazioni alternative. Un centro operativo comunale è stato istituito dal prefetto di Napoli Claudio Palomba per coordinare gli interventi necessari. Nel frattemo la procura di Torre Annunziata, competente territorialmente, ha aperto un fascicolo allo scopo di verificare le cause del cedimento e di conseguenza eventuali responsabilità. Appena ci sarà il nulla osta da parte dei vigili del fuoco partirà il lavoro del consulente tecnico nominato dalla procura. Ieri nelle strade del centro di Torre del Greco, vicino al luogo del crollo, si sarebbe dovuta tenere la processione per la Madonna del Carmine, molto attesa dai fedeli, ma il parroco Mario Pasqua, dopo aver sentito l'arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia, ha deciso di rinviarla a data da destinarsi. Non sarà rinviato invece l'insediamento del nuovo consiglio comunale eletto lo scorso maggio, previsto per oggi. Come ha detto il sindaco Mennella, avvocato penalista, «l'insediamento di tutti i nostri organi democraticamente eletti è fondamentale anche per dare risposte ai soggetti sfollati, in particolare se dovessero necessitare urgenti variazioni di bilancio».

La premier Giorgia Meloni ha seguito con attenzione l'evolversi della situazione, ringraziando i soccorritori e rivolgendo «un pensiero alle persone coinvolte e ai familiari».

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