Dietro l'asse, interessi su cybersicurezza e spazio

Chiusa la pagina dei marò, Italia e India legate dall'esigenza di contenere la Cina

Dietro l'asse, interessi su cybersicurezza e spazio

Difesa, spazio, cybersicurezza, l'Italia rafforza l'«asse» militare con l'India, potenza nucleare. E auspica una mediazione di Nuova Delhi per il conflitto in Ucraina. Giorgia Meloni e il premier Narendra Modi non hanno ancora firmato il memorandum sul partenariato strategico concentrato sulla Difesa e non solo, ma stabilito i punti principali dando il via libera politico. La lunga e odiosa parentesi dei marò si è chiusa per sempre.

Esercitazioni, corsi di formazione congiunti, ma anche collaborazione stretta con i colossi nostrani da Leonardo a Fincantieri sono sul tappeto. Nuova Delhi ha già annunciato investimenti per 200 miliardi di euro nel settore Difesa per i prossimi anni. La Marina indiana è fortemente interessata alla nostra artiglieria navale, fra le migliori al mondo e soprattutto ai siluri pesanti «Squalo nero» prodotti dalla Wass di Leonardo. E guarda con attenzione anche al munizionamento navale intelligente Vulcano. Il nocciolo della cooperazione, però, è il piano «Make in India» di acquisizione tecnologica avanzata da sviluppare a casa propria che coinvolgerà le aziende italiane come Fincantieri. Non è un caso che al forum presieduto dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ci fossero fra i tanti esponenti della nostra economia anche l'amministratore delegato di Leonardo International, Pasquale Di Bartolomeo e un rappresentante di Fincantieri.

In occasione dei 75 anni delle relazioni bilaterali con l'Italia Modi ha confermato il varo «di un nuovo capitolo ovvero la cooperazione in materia di Difesa». La potenza nucleare con 120 testate atomiche è un paese immenso, che ha bisogno anche di sorveglianza elettronica e dal cielo, una delle specialità di Leonardo e pure a livello subacqueo. Matteo Perego di Cremnago, sottosegretario alla Difesa, ha preceduto la visita del premier italiano focalizzando l'attenzione sulla sicurezza dei cavi sottomarini (Blue Med/Blue Raman) che da Mumbai passano attraverso Giordania, Israele, Sicilia per arrivare fino a Genova. Non sono escluse esercitazioni e formazioni comuni con i Comsubin, i corpi speciali della Marina.

L'India è la quinta economia al mondo e avanza velocemente nella classifica. Per di più diventerà la prima potenza demografica globale superando la Cina sia come popolazione che crescita del Prodotto interno lordo probabilmente quest'anno. Pechino è il rivale storico dell'India a tal punto che nel 1962 è scoppiata una guerra di confine e scaramucce si sono accese negli ultimi anni. Meloni punta su Modi per una mediazione sul conflitto nel cuore del nostro continente: «La guerra in Ucraina è un conflitto in Europa, ma la posta in gioco è mondiale». L'India, che ha un arsenale in gran parte russo, continua a mantenere buoni rapporti con Mosca e a importare energia, ma è interessata ad adoperarsi per una via d'uscita negoziale in Ucraina. Anche in funzione anti cinese e in risposta all'inutile piano di pace di Pechino. Ieri a New Delhi il G 20 non ha emesso un comunicato comune sul conflitto per l'opposizione di Russia e Cina da una parte e la linea dura dell'Occidente dall'altra.

Modi ha mediato fino all'ultimo e continuerà a farlo mettendo sul piatto il peso dell'India. Meloni l'ha capito e riposiziona con decisione l'Italia nello scacchiere Indo-Pacifico, lontano, ma strategico sia dal punto di vista economico che geopolitico.

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