"Ero in chiesa, raccapricciante. Ma non ci facciamo intimidire: la lotta a tutte le mafie prosegue"

La sottosegretaria Pina Castiello: "Noi non faremo passi indietro e non abbandoneremo il territorio"

"Ero in chiesa, raccapricciante. Ma non ci facciamo intimidire: la lotta a tutte le mafie prosegue"
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Un proiettile avvolto in un fazzoletto bianco è stato consegnato a don Maurizio Patriciello durante la comunione. È l'ennesima, inquietante sfida che la criminalità organizzata ha voluto lanciare sì a Caivano ma allo Stato italiano tutto. Presente in chiesa ieri mattina, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai Rapporti con il Parlamento Pina Castiello (nella foto) ha parlato di "episodio raccapricciante". L'atmosfera raccolta della celebrazione, il silenzio dei fedeli, la fila per ricevere l'eucaristia: gli elementi consueti di una domenica mattina raggelata da un gesto. Nel momento in cui ha visto la scena, l'esponente del partito di Matteo Salvini ha subito informato il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

"Lo Stato ha assicurato Castiello non farà passi indietro e proseguirà con accresciuta determinazione nell'affermazione della legalità in un territorio da sempre abbandonato ma oggi oggetto di rinnovata speranza". La parola chiave è "inflessibilità". La leghista, parlando con Il Giornale, si dice "disgustata" ma anche "motivata" nel proseguire con la barra dritta.

Del resto la sensazione è che il decreto Caivano sia un boccone amaro da digerire per chi non vuole che lo Stato sia presente. Don Patriciello, dal canto suo, è ormai diventato un simbolo della lotta civile contro la camorra e contro il degrado sociale. La parrocchia di San Paolo Apostolo a Caivano è spesso sotto pressione proprio perché rappresenta un presidio di legalità. Il sacerdote, prete di frontiera e punto di riferimento per la comunità, ha subito ricevuto l'immediata vicinanza delle istituzioni. Del resto non è un prete qualunque: da anni denuncia i clan, dà voce a chi non ce l'ha, pagando il prezzo di essere in prima linea.

Per la Castiello, il proiettile avvolto in un fazzoletto che è stato consegnato al sacerdote da un affiliato alla criminalità organizzata, dal suocero di un boss, "esprime una chiara volontà intimidatoria a di sfida allo Stato".

L'esponente della Lega sottolinea come la consegna del proiettile si collochi "dal punto di vista temporale, in perfetta sequenza con le stesse di due giorni fa".

Mentre le forze dell'ordine svolgono tutti gli accertamenti del caso, dal governo arriva un messaggio chiaro: "Non ci faremo spaventare". La lotta alla camorra è "senza quartiere" e in questa battaglia non può essere ceduto "neppure un millimetro".

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