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"Giorgia Meloni è un condottiero". Fabio Rampelli con gli occhi lucidi alla Camera

Il vicepresidente della Camera e mentore politico di Giorgia Meloni, Fabio Rampelli, non nasconde la sua commozione

"Giorgia Meloni è un condottiero". Fabio Rampelli con gli occhi lucidi alla Camera

Fabio Rampelli, il mentore politico del neo presidente del Consiglio Giorgia Meloni, non è riuscito a trattenere le lacrime né in Aula né in Transatlantico.

“L’espressione del viso non sempre riesce a far trasparire al meglio le proprie emozioni. Alcune volte, sì”. La commozione ha prevalso sul viso del vicepresidente della Camera che ha cresciuto politicamente Giorgia Meloni, la più promettente dei giovani della sua corrente, i “Gabbiani”. “Da giovane, forse, era un po’ più duttile, ma è sempre stata capace di districarsi ovunque”, ricorda Rampelli parlando in Transatlantico con ilGiornale.it. “Frequentando questa giungla, penso abbia conosciuto anche le scorrettezze di questi Palazzi e, quindi, ora si è irrigidita”, dice Rampelli commentando il piglio deciso e sicuro del neo-presidente del Consiglio. “L’oratoria l’ha raffinata col tempo, ma è sempre stata dotata di un grande senso di ironia e autoironia”, sottolinea ripensando a quella ragazza che partiva dalla Garbatella per frequentare la sua sezione del Fronte della Gioventù a Colle Oppio, a pochi passi dal Colosseo.

Rampelli, poi, spiega l’importanza storica della giornata odierna: “Questa investitura verso di lei rispondeva proprio alla necessità di smarcare la destra in termini esteriori dal suo passato”. Un vero e proprio strappo politico-ideologico che “si poteva materializzare solo con una figura come quella di Giorgia”. La Meloni, da quando nel 1992 ha iniziato la sua militanza politica dentro il Fronte della Gioventù a oggi, ha incarnato pienamente l’evoluzione politico-culturale della destra italiana che inizia con la fine del Msi, passa per il Congresso di Fiuggi del 1995 e arriva fino alla nascita di Fratelli d’Italia nel 2012. “Prima puoi raccontarlo razionalmente, con tavole rotonde o convegni, puoi dimostrare l’indimostrabile rispetto al fatto che non c’è un nesso di continuità rispetto al fascismo. Ma così restano solo chiacchere su una dimensione razionale e intellettuale”, sentenzia Rampelli. Che aggiunge: “Così non crei la discontinuità. Giorgia ha creato la discontinuità e questo lo dimostra anche l’ultima campagna elettorale”. Rampelli non ha dubbio: “Tutti quelli che dicono che noi saremo un pericolo diventano ridicoli di fronte a Giorgia, una donna alta 1,60 cm che ha le caratteristiche di un condottiero”. E, oggi, pare averlo dimostrato anche all’opposizione visto che dai banchi del Pd, più volte, sono partiti degli applausi.

“Non posso dirlo apertamente, ma è stata bravissima”, confessa una deputata piddina che, a stento, riesce a nascondere la propria invidia.

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