Cronache

Fontana attaccato da tutti: mi accusano di 'ndrangheta

Il governatore della Lombardia rivela la nuova inchiesta di "Report": "A che punto arriveremo?"

Fontana attaccato da tutti: mi accusano di 'ndrangheta

«Condizionamenti della 'ndrangheta». Mancava solo questa accusa alla fervida collezione di addebiti rivolti al governatore Attilio Fontana. E invece da una trasmissione Rai arriverà presto anche questo.

È stato lo stesso presidente della Regione Lombardia a rivelarlo ieri sera, nel corso di un'iniziativa politica a cui ha preso parte a Milano. «A che punto arriveremo? - si è chiesto e ha chiesto ai presenti, a proposito della campagna in corso contro Palazzo Lombardia - Io non ho intenzione di mollare, più mi accusano più mi sento forte ha aggiunto - anche perché queste accuse sono sempre meno vere». «'Ndrangheta...mi fa sorridere - ha proseguito - Ammazzate pure Fontana ma non ammazzate la Lombardia. Invece per sputtanare Fontana sputtanano la Lombardia» ha concluso.

«'Ndrangheta, sanità privata e tangenti. Testimonianze e documenti esclusivi svelano la mappa del potere che avrebbe influenzato del scelte del governatore della Lombardia Attilio Fontana ai tempi del virus». Così recita il «promo» della trasmissione «Report» che andrà in onda lunedì su Rai 3. E un ilare Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore da tre anni del programma, nel brevissimo lancio video della trasmissione (meno di 30 secondi) chiosa: «Mogli, camici, cavalli dei paesi tuoi. Non era proprio questo che recitava un saggio proverbio ma è la sintesi di quello che vedremo lunedì 19 ottobre alle 21 e 20 su Rai 3».

Altra questione sollevata da Report riguarderebbe la figlia di Fontana, Maria Cristina, anch'essa avvocato, a cui viene rimproverato di aver svolto presunte consulenze per la Asst milanese. «Non ho mai svolto consulenze - ha precisato l'interessata - Tutt'al più ho svolto incarichi di difesa giudiziale su mandato della compagnia assicuratrice».

Presente all'iniziativa anche il direttore del «Giornale», Alessandro Sallusti, che ha analizzato la campagna politico-mediatica che è in corso da mesi contro i vertici di Palazzo Lombardia, finalizzata a screditare il suo operato. Sallusti ha parlato di «metodi stalinisti» e ha definito «una vigliaccata» il «fuoco mirato sulla Lombardia, quando in altre Regioni sono successe cose analoghe». «Un certo sistema ha visto la Lombardia debole - ha commentato Sallusti - e ha deciso di sfondare e prenderne possesso». «Fontana non può cadere - ha concluso - non può permettersi di avere strani pensieri, se cade lui è finita».

E Fontana va avanti: ieri ha visitato Bergamo per presentare il Piano Lombardia dedicato alla auspicata ripresa economica, quindi ha partecipato a un vertice convocato in prefettura dopo il rapido incremento dei casi di positività al Covid. Infine, sempre a Milano, al Palazzo delle Stelline di corso Magenta, ha presenziato al primo evento di «IncontriAmo Milano» un ciclo di appuntamenti che sono stati promossi dal commissario cittadino della Lega, Stefano Bolognini, e dedicati al capoluogo che nella prossima primavera andrà al voto per eleggere il sindaco. Il capoluogo è di nuovo in una situazione critica, ma il governatore ha escluso un nuovo lockdown.

«Per il momento - ha detto - abbiamo la garanzia che non siamo in affanno».

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