
Dieter Stein è il direttore di Junge Freiheit, uno dei più influenti settimanali conservatori in Germania, lo abbiamo intervistato per commentare la complessa giornata della politica tedesca con la bocciatura al primo voto e la successiva elezione a cancelliere di Friedrich Merz da parte del Bundestag.
Alla fine Friedrich Merz è il nuovo cancelliere della Germania.
«È chiaro che la statura politica di Merz è ora compromessa da questa brutta partenza. È visto come un cancelliere debole, avendo ottenuto il sostegno solo per il rotto della cuffia e la sua coalizione si è rivelata instabile. Ha perso molta fiducia ma nessuno dei partiti della maggioranza vorrebbe ora nuove elezioni. Secondo gli ultimi sondaggi i cristiano-democratici e i socialdemocratici hanno perso ulteriormente consensi e l'Afd continua a crescere. È stata sufficiente questa minaccia per disciplinare i parlamentari e spingerli a votare per Merz, ma lo stigma del suo pessimo inizio rimane».
Chi sono i parlamentari che hanno votato contro Merz al primo voto?
«Nessuno dei dissidenti tra i parlamentari della sua coalizione si è fatto avanti e ha ammesso di aver votato contro il proprio candidato. In ogni caso nessun altro cancelliere nella storia tedesca dal dopoguerra ha subito una sconfitta così umiliante all'inizio del suo governo, ciò non promette nulla di buono per la stabilità e il successo del futuro governo di coalizione con i cristiano-democratici di centro-destra (Cdu/Csu) e i socialdemocratici di centrosinistra».
È possibile che alcuni parlamentari di sinistra non lo abbiano votato perché Merz ha accettato i voti dell'Afd sull'immigrazione lo scorso febbraio?
«Suppongo che i voti contro Merz o le astensioni provenissero dai socialdemocratici di estrema sinistra che volevano punirlo. In primo luogo è una figura quasi odiata da alcuni a sinistra, anche a causa dell'episodio in cui la Cdu ha approvato una mozione per una politica migratoria più severa accettando i voti dell'AfD per ottenere la maggioranza a febbraio. In secondo luogo, alcuni parlamentari della Spd potrebbero aver voluto dare un avvertimento nascosto al leader della Spd e al vicecancelliere designato Lars Klingbeil: non tollereranno una linea d'azione conservatrice da parte di questo governo».
Come influisce la crisi tedesca sull'Unione europea? L'Italia, con il governo di Giorgia Meloni, può aspirare a un ruolo di primo piano in Europa?
«La situazione politica in Germania non promette nulla di buono per l'Europa in un momento di enormi sfide economiche e di sicurezza. Merz ha cercato di presentarsi come un uomo forte ma ora sembra più un'anatra zoppa fin dall'inizio. È davvero sorprendente vedere come Giorgia Meloni sia riuscita ad affermarsi come figura politica sulla scena internazionale, il suo approccio ha aperto all'Italia un periodo di notevole stabilità. Il governo di destra italiano ha superato il muro di fuoco che paralizza la politica in Germania.
Vorrei che svolgesse un ruolo più importante, anche per dimostrare all'establishment tedesco che un governo di destra, incluso quello tedesco, può formare un esecutivo costruttivo e riformista con una politica migratoria intransigente ed elementi pro-mercato. È qualcosa di cui anche la Germania avrebbe bisogno».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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