I vertici dello Stato piangono Frattini. Mattarella: "Un uomo delle istituzioni"

Il saluto del presidente convalescente. Meloni: "Era mio amico"

I vertici dello Stato piangono Frattini. Mattarella: "Un uomo delle istituzioni"

Giorgia è commossa. «Per forza - spiega - Era un servitore dello Stato e una persona leale e garbata. Era un mio amico». Mattarella è rigido, la faccia tirata, quando saluta la famiglia e ricorda il profilo speciale, «alto», di Franco Frattini. Un vero «uomo delle istituzioni» con cui lui ha avuto «tante occasioni di incontro e collaborazione». Il presidente è al rientro pubblico sulla scena, reduce da un fastidioso Covid che lo tenuto fuori gioco dall'Immacolata. Febbriciattola i primi tre giorni, poi solo da poche ore un tampone negativo. Ma Mattarella non voleva mancare ai funerali di Stato, infatti eccolo accanto a Giorgia Meloni e a mezzo governo in prima fila nella basilica degli Santi Apostoli ad ascoltare la messa solenne officiata dal cardinale Giovanni Battista Re. Picchetto d'onore, carabinieri in alta uniforme e il pennacchio, tutte le massime cariche della Repubblica schierate nella chiesa. Tra i più colpiti il presidente del Senato Ignazio La Russa. «Una perdita straziante. Con Franco - racconta - abbiamo condiviso tanti momenti importanti, siamo stati nello stesso governo. E soprattutto eravamo amici».

L'omaggio della politica per un talento scomparso presto, a 65 anni, per il grand commis apprezzato da sinistra a destra. E le parole del cardinale, che esalta la competenza e la propensione al confronto. «Era davvero un grande personaggio. A 27 anni era già avvocato dello Stato. Il mio primo incontro con lui avvenne a tremila metri, in alta quota, per la messa degli alpini. Dopo ebbi rapporti con lui quando era ministro degli Esteri. Persona autorevole, mosso da una tensione etica orientata al bene della comunità al di sopra degli interessi di parte, ci lascia una lezione di vita nei tempi che stiamo attraversando».

L'orazione funebre è affidata al «collega» Filippo Patroni Griffi, giudice della Corte Costituzionale ed ex presidente del Consiglio di Stato. «Franco eccelleva in qualsiasi ambito operasse. Si considerava al servizio delle istituzioni in nome della politica con la P maiuscola. Ricercava sempre la miglior soluzione possibile e considerava stupido il contrasto fine a se stesso». Patroni Griffi piange, ma il senso di commozione è generale per l'uomo del dialogo, come sottolinea in un messaggio l'ex presidente Giorgio Napolitano.

«Impegno civile, senso dello Stato, massima correttezza e innata gentilezza». E rispetto degli accordi internazionali dell'Italia. «Ricordo quando affrontò con lucida visione e saldo ancoraggio atlantico una fase assai difficile per il nostro Paese, dando un grande contributo alla Repubblica».

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