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"L'Italia vìola le carta Cio. Siamo preoccupati per Milano-Cortina '26"

Allarme del presidente sulla riforma dello Sport. Rischio atleti a Tokyo senza bandiera né inno

"L'Italia vìola le carta Cio. Siamo preoccupati per Milano-Cortina '26"

Presidente Thomas Bach, la riforma dello sport italiano si è impantanata. Il ministro Spadafora è sotto tiro incrociato dal suo Movimento, i 5 Stelle. Come ben sa al Coni sono preoccupati, seriamente. Temono che se la riforma non dovesse andare in porto quanto prima, il Cio da lei presieduto possa intervenire con tutte le conseguenze del caso.

«Non posso nasconderle che siamo molto preoccupati della situazione che si è venuta a creare in Italia, ed è per questa ragione che abbiamo inviato una seconda lettera al ministro dello sport esponendo le nostre preoccupazioni. Temo che con questa riforma l'Italia possa avere molte meno chances a Tokyo: questo può significare meno medaglie per l'Italia. Io mi auguro che tale situazione possa sbloccarsi presto, così come auspico di rivedere il Coni nella posizione di lavorare a piena autonomia».

Il pericolo che corriamo è la sospensione del Coni, azzurri ai Giochi sotto l'egida del Cio, niente sport a squadre (volley, settebello, ecc,) e niente inno di Mameli. Insomma, rischiamo grosso.

«Sappiamo che il Coni sta facendo tutto il possibile nelle sedi opportune per non arrivare a tanto, dispiegando i massimi sforzi per giungere ad una soluzione. È chiaro che i Comitati Olimpici, in ogni nazione, devono essere in conformità con la Carta Olimpica e in grado di ottemperare ai propri obblighi. Speriamo in una rapida soluzione perché alle Olimpiadi a Tokyo seguono i Giochi Invernali Milano-Cortina».

È all'ordine del giorno un incontro con il Ministro Spadafora?

«Al momento c'è un incontro programmato per il 15 ottobre, ma molto sinceramente dico che oggi non ci sono le condizioni per farlo».

Lei è qui a Imola per una importante rassegna mondiale di una disciplina molto amata: un laboratorio dal quale prendere spunto?

«Gestire una situazione così complessa fornendo un ambiente sicuro come è stato al Tour de France e come sta avvenendo adesso ai Mondiali di Imola è un esempio per tutto lo sport. La nostra task force ha parlato con gli organizzatori e possiamo imparare da loro, anche se i Giochi sono molto più complessi da organizzare. Ciò equivale a 33 campionati del mondo in diversi sport contemporaneamente».

Per lo sport non è stato facile ripartire e organizzare grandi eventi in sicurezza è stata un'autentica sfida.

«Siamo in costante contatto con degli esperti che ci dicono che ci saranno uno o più vaccini pronti all'inizio del prossimo anno. Possiamo anche contare su test rapidi con risultati pronti in appena 15-20 minuti e tutto questo ci rende ottimisti. Non ci sarà nessuna riduzione sul numero degli atleti. Dobbiamo rimanere agganciati al mondo reale e molte misure che verranno adottate per le Olimpiadi di Tokyo potrebbero essere applicate anche alle Olimpiadi invernali di Pechino nel 2022 e a quelle di Parigi del 2024.

Così come non vogliamo che gli atleti soffrano questa situazione e per questo non ci sarà alcuna riduzione del numero di atleti».

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