Missione Usa dei leader europei. "Mosca vuole la capitolazione"

Oggi incontro alla Casa Bianca. Avviso Ue: "Ucraina porcospino d'acciaio, i confini non si cambiano con la forza". Macron ai Volenterosi: "Certe richieste di Putin inaccettabili"

Missione Usa dei leader europei. "Mosca vuole la capitolazione"
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Da Anchorage a Washington. Ovvero dal bilaterale in Alaska che potrebbe aver rotto il ghiaccio del dossier Ucraina, all'incontro dei leader europei (Giorgia Meloni inclusa) con Donald Trump che registrerà la posizione del vecchio continente, dopo la riunione dei volenterosi di ieri pomeriggio. Passaggio che si lega a doppia mandata alle garanzie "stile Nato" per l'Ucraina, traccia da sempre sostenuta dal governo italiano. Ecco che la possibile svolta, ribadita dall'inviato Usa Steve Witkoff (secondo cui Mosca avrebbe accettato per la prima volta un meccanismo di difesa collettiva sul modello dell'articolo 5 della Nato), avrà oggi un punto di caduta significativo.

Volodymyr Zelensky infatti incontrerà Trump scortato dai leader europei: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il presidente della Finlandia Alexander Stubb, il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer e il segretario generale della Nato Mark Rutte. Se per Zelensky sarà la prima volta alla Casa Bianca dopo lo scontro verbale del 28 febbraio scorso nello Studio Ovale, per gli europei sarà l'occasione per mostrare unità e determinazione.

Punto di partenza il diritto internazionale, ovvero quello che la presidente della commissione europea ribadirà con forza: i confini internazionali non possono essere cambiati con la forza. Von der Leyen ieri a Bruxelles incontrando Zelensky ha commentato così le richieste territoriali russe e ha ribadito che "queste decisioni devono essere prese dall'Ucraina e dall'Ucraina soltanto, queste decisioni non possono essere prese senza l'Ucraina al tavolo". Al contempo ha sottolineato che sono necessarie "forti garanzie di sicurezza per proteggere gli interessi vitali di sicurezza di Ucraina ed Europa e Kiev deve essere in grado di mantenere la sua sovranità e la sua integrità territoriale". Un concetto che la commissaria riassume con un'immagine suggestiva: "L'Ucraina deve essere un porcospino d'acciaio".

La prospettiva del ragionamento di Von der Leyen riguarda gli effetti immediati, "per prima cosa fermare le uccisioni e poi è molto importante avere un incontro trilaterale". Di fatto ha tirato in ballo i due punti che non sono stati segnati nella partita in Alaska, il silenzio delle armi e un incontro a tre con il leader ucraino, anche se gira voce di un possibile bilatarale Putin-Zelensky già nei prossimi giorni. Si gioca molto sulla terminologia, insomma, ma ben consapevoli che l'intero discorso sarà verosimilmente allargato a tutti gli elementi che verranno inseriti in una bozza di accordo, compresi i territori, l'eventuale ingresso in Ue e Nato, gli affari futuri (compresa la ricostruzione, su cui c'è anche la Cina in agguato).

Il concetto di unità è emerso con forza dalla riunione del Volenterosi, che secondo il presidente francese deve portare a una pace "solida e duratura" con un obiettivo semplice: ricordare ciò che unisce l'Ucraina, l'Europa e gli Stati Uniti, indicando "un aggressore", ovvero la Russia. " Penso che il Presidente Putin voglia la pace? - si chiede il presidente francese Macron -. La risposta è no. Vuole la capitolazione dell'Ucraina, è quello che ha proposto. Non possono esserci discussioni territoriali sull'Ucraina senza la leadership ucraina". Per cui la sua posizione è che "se siamo deboli con Mosca, ci prepariamo ai conflitti di domani, non andremo lì solo per sostenere Volodymyr Zelensky, ma anche per difendere gli interessi degli europei".

A proposito poi dell'articolo 5 della Nato ha aggiunto che già trent'anni fa nel "famoso Accordo di Budapest del 1994 la Russia aveva firmato che non avrebbe mai attaccato l'Ucraina, la prima delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina è un esercito ucraino forte, se vogliamo che questa pace duri deve esserci un esercito ucraino solido e robusto". L'unità è il comune denominatore con i vertici Ue, come ha scritto su X Antonio Costa: "L'unità transatlantica è essenziale in questo momento per raggiungere una pace duratura in Ucraina. Se non si raggiungerà un cessate il fuoco, l'Unione Europea e gli Stati Uniti dovranno aumentare la pressione sulla Russia.

L'Europa è pronta a fare la sua parte". Anche Berlino ha messo in evidenza come sia "un segno di unità europea" l'accompagnamento del presidente ucraino da parte dei capi di Stato e di governo europei durante il viaggio a Washington.

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