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"Nessun condono o sconto agli evasori". Il governo difende la riforma fiscale

Il viceministro Leo: "Il pacchetto punta solo a semplificare e razionalizzare"

Il viceministro Maurizio Leo
Il viceministro Maurizio Leo

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"Nessun condono o sconto agli evasori". Il governo difende la riforma fiscale

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Il governo compie un altro passo nel percorso verso un fisco «amico» del contribuente. Dopo la decisione di stoppare l'invio delle cartelle sotto l'albero di Natale e durante le ferie agostane, ieri - come era atteso - è arrivato anche il via libera alla riforma del concordato preventivo biennale.

L'obiettivo dell'esecutivo è plasmare un erario sempre più collaborativo e aperto a un «dialogo più attento» al contribuente. Ma «non facciamo nessun favore agli evasori», ha precisato Maurizio Leo. Non si farà «nessuno sconto, nessun condono come qualcuno sostiene», ha ribadito il viceministro all'Economia, padre della riforma tributaria che marcia a passo spedito e che ha visto anche il ridisegno degli scaglioni dell'Irpef. Insomma, non ci sarà acluno sconto alla lotta all'evasione fiscale; al contrario ora l'Agenzia delle Entrate potrà usare anche l'intelligenza artificiale come radar.

Quanto al nuovo concordato preventivo biennale, si tratta di un meccanismo rivolto a partite Iva, autonomi, professionisti e pmi: a loro il fisco propone un valore di reddito e se il contribuente accetta, sulla base di quei dati la base imponibile resta immutata per due anni, con possibilità di ulteriore rinnovo per altri due. Ci sono però strette barriere che impediscono a chi non è considerato «meritevole» di aderire alle misura: condizione necessaria per accedere al concordato preventivo è infatti avere un'elevata affidabilità fiscale (almeno un voto otto negli Isa, i vecchi studi di settore), non avere debiti tributari, ovvero aver estinto quelli d'importo pari o superiori a 5mila euro.

L'altra gamba del decreto riguarda l'accertamento tributario: si introduce la disciplina per il recupero dei crediti non spettanti o inesistenti; gli avvisi e comunicazioni, compresi quelli che per legge vanno notificati, potranno arrivare via pec; inoltre si introduce lo «scambio di informazioni su richiesta» con altri Paesi e una disciplina per «minimizzare gli impatti dei controlli di amministrazioni estere nei confronti dei contribuenti e delle loro attività economiche». Si vuole inoltre fare leva sull'interoperabilità delle banche dati, usando le nuove tecnologie, l'intelligenza artificiale e i dati della fatturazione elettronica. Tutto questo però «salvaguardando la privacy», puntualizza Leo, rassicurando quindi anche sull'accesso diretto del fisco nei conti correnti.

Il concordato è un «segno di fiducia dello Stato verso i contribuenti», ha rimarcato la premier Giorgia Meloni. La norma viene promossa anche da Iv, mentre il Pd teme che si trasformi in un condono preventivo. Le opposizioni restano intanto in pressing sulla manovra.

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