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"Non so se Conte potrà...". L'angoscia sulla crisi di governo

Tensione alle stelle sull'aumento delle spese militari. La preoccupazione di un ministro: "Non so se Conte potrà rimettere il dentifricio nel tubetto". La Lega ribadisce lealtà a Draghi, timori nel Pd

"Non so se Conte potrà...". L'angoscia sulla crisi di governo

Mentre arrivano piccoli spiragli di ottimismo sul fronte del conflitto tra Ucraina e Russia, in Italia si assiste a una escalation verbale che sta provocando serie fibrillazioni all'interno della maggioranza. Ormai ha raggiunto livelli altissimi la tensione sull'ipotesi dell'aumento delle spese militari al 2% del Pil entro il 2024, con il Movimento 5 Stelle che si è opposto duramente rispetto alla linea del governo. Nel pomeriggio di ieri si è tenuto un faccia a faccia tra Mario Draghi e Giuseppe Conte; poi il premier è salito al Colle.

Il risultato? I nodi non si sbrogliano e si rischia una crisi se nei prossimi giorni non si arriverà a una mediazione. Non a caso da Palazzo Chigi viene fatto filtrare che gli impegni assunti non possono essere messi in discussione, specialmente in un momento così delicato. "Se ciò avvenisse verrebbe meno il patto che tiene in piedi la maggioranza", è l'avvertimento lanciato. Tradotto: se tutti i partiti non si allineano, la crisi potrebbe essere una semplice conseguenza naturale.

Il sospetto su Conte

Conte, forte anche della conferma come leader del M5S, non intende fare passi indietro: vuole sfruttare lo spazio politico che si è creato e intestarsi la battaglia. Ma si vedrà fino a che punto vuole spingersi. Se si dovesse porre la fiducia sul decreto Ucraina sarà difficile forzare la mano: a quel punto l'ex presidente del Consiglio sarebbe messo all'angolo, chiamato a compattare il proprio gruppo onde evitare fughe in avanti in grado di destabilizzare l'equilibrio della maggioranza.

Di certo la questione è spinosa: il premier Mario Draghi vuole assolutamente andare avanti, ma la sua posizione si scaglia contro la dura contrarietà dei grillini. Quali sono le reali mosse di Conte? È solo tattica politica? Come riferito dal Corriere della Sera, un ministro non nasconde l'angoscia su possibili scenari drastici: "Non so se Conte potrà rimettere il dentifricio nel tubetto".

Elezioni anticipate?

Di conseguenza tornano ad aleggiare nubi di misteri, dubbi e sospetti sulle strategie di Conte: si tratta di un momento passeggero di campagna elettorale o davvero vuole mettere il bastone tra le ruote al governo? Non mancano le interpretazioni più dure: c'è chi teme che il leader del Movimento 5 Stelle abbia ormai deciso di seguire la strada delle elezioni anticipate, portando così il Paese alle urne prima del 2023.

Lo strappo definitivo potrebbe avvenire non subito, ma ad esempio nel mese di giugno: creare scossoni in questo momento, con la guerra alle porte dell'Europa, sarebbe del tutto incomprensibile per i cittadini. Invece il pugno duro in estate, è il ragionamento, sarebbe più digeribile. Siamo ovviamente nel campo delle ipotesi politiche. Ma, come scritto da Stefano Iannaccone su ilGiornale.it, tra gli eletti del M5S inizia a circolare una voce: "L'obiettivo è quello di portarci fuori dal governo per fare un anno di opposizione e cercare di presentarsi al voto con una nuova immagine".

Le preoccupazioni

Le tensioni tra Draghi e Conte interessano anche gli altri partiti di maggioranza, che temono ripercussioni sulla vita dell'esecutivo. Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, ha fatto notare che "sarebbe del tutto irresponsabile" far cadere il governo mentre l'Italia sta ancora fronteggiando il Covid-19 e le conseguenze dei conflitti Ucraina-Russia. Al di là del dibattito interno a ciascun partito, sottolinea il ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini, "questo è il momento della responsabilità, della lealtà e della serietà".

Fonti della Lega commentano le tensioni nella maggioranza sulle spese militari e ribadiscono di essere "leali al governo, senza voler portare l'Italia in guerra e lavorando per la pace".

Dal Nazareno filtrano ansie per quanto sta accadendo all'interno del governo: Enrico Letta, segretario del Partito democratico, segue "con preoccupazione" questi momenti di concitato confronto tra Mario Draghi e Giuseppe Conte.

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