Un pacchetto d'aiuti subito col rinvio di tasse e mutui

Governo pronto a varare le misure per le aree colpite. Musumeci: "Emergenza più ampia e altri 20 milioni"

Un pacchetto d'aiuti subito col rinvio di tasse e mutui
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Una telefonata dall'Alaska, mentre l'aereo faceva il pieno, poi un collegamento video dal Giappone. «Il governo c'è - assicura Giorgia Meloni - ed e al fianco delle popolazioni colpite, delle istituzioni sul territorio, dei soccorritori che stanno dando l'anima». La premier, impegnata ai lavori del G7, resta in «filo diretto costante con Palazzo Chigi e le autorità» competenti. «Fate subito tutto quello che sarà necessario», dice. La prima mossa nel pomeriggio, quando un vertice dei ministri decide di sospendere gli adempimenti fiscali e contributivi e il pagamento dei mutui nell'Emilia-Romagna sconvolta dai nubifragi. La seconda martedì 23, quando il Cdm varerà un pacchetto speciale di aiuti. «Amplieremo lo stato di emergenza dichiarato la settimana scorsa - annuncia Nello Musumeci - aumentando la dotazione finanziaria. Venti milioni, oltre ai 10 stanziati il 4 maggio». Questo solo per l'immediato, per tamponare il disastro. Ma per risolvere il problema dei fiumi servirà invece un piano di un anno. I tropici hanno raggiunto l'Italia», sintetizza il ministro per la Protezione civile, «nulla sarà più come prima». Alluvioni e siccità. E in due settimane la pioggia di quattro mesi. «É come un altro terremoto - spiega il governatore Stefano Bonaccini - Reagiremo. Siamo in contatto con il presidente Mattarella, la presidente Meloni e i ministri Musumeci, Lollobrigida e Piantedosi. Facciamo il possibile». Nove morti, migliaia di sfollati, strade e case allagate, fabbriche chiuse, acqua che continua a cadere. C'è dunque un problema immediato, pressante, drammatico, di soccorso veloce. E ce n'è uno strutturale, storico, che il governo vuole affrontare.

«Occorre una rilettura del territorio - dice Musumeci - per affrontare il cambiamento climatico. Agiremo in armonia con il decreto Ischia, facendo tesoro di quella esperienza: serve un approccio nuovo dal punto di vista idraulico per tutta l'Italia. Quello che è accaduto in Emilia poteva succedere ovunque. Se abbiamo pensato a una rete capace di assorbire mille mm di acqua in dodici mesi, ora dobbiamo organizzare un sistema per 500 mm in 24 ore». Senza parlare delle carenze croniche. «Non si fanno dighe da circa 40 anni».

Intanto bisogna pensare all'oggi. «Lavoriamo per mettere in sicurezza le aziende - racconta Marina Calderone, ministro del Lavoro - e ragioniamo sugli strumenti di ammortizzazione sociale». Purtroppo, come dice il responsabile dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, «al momento non siamo ancora in grado di quantificare i danni: in certe aree di vorranno degli anni, la fotografia va fatta dopo». E se evitare le alluvioni e impossibile, «noi vogliamo affrontare metterci nelle condizioni di evitare o almeno limitare le conseguenze». Adesso quindi, conclude, «al lavoro con gli agricoltori». Una buona base può essere il piano invasi della Coldiretti, che segnala come «a maggio si siano abbattuti sul Paese ben 89 tempeste», quando nei mesi precedenti le precipitazioni erano calate al nord del 40 per cento. «Se riusciremo a raccogliere più acqua avremo pure più energia». l governo interverrà anche sul versante fiscale. «Stop agli adempimenti posti a carico dei sostituti di imposta», questa la misura preparata dal viceministro all'Economia Maurizio Leo.

Si prevedono inoltre sussidi per i lavoratori e le imprese. Ma bisogna fare in fretta, avverte il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. «Spero che le Camere mettano presto in calendario i provvedimenti del governo».

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