Ora gli Stati Uniti hanno fretta di armare l'Europa. Secondo il sito Politico, Washington avrebbe deciso di aggiornare il dispiegamento di nuove bombe nucleari nelle basi Nato nel vecchio continente. L'arrivo delle bombe a gravità B61-12, in programma originariamente la prossima primavera, è ora previsto in dicembre.
La mossa, che prevede la sostituzione delle armi più vecchie con la versione più recente in varie strutture di stoccaggio in Europa per un potenziale uso da parte di bombardieri e aerei da combattimento statunitensi e alleati, arriva in un momento di crescente tensione tra Russia e Stati Unita. Da un lato le minacce della prima di usare un'arma nucleare in Ucraina, anche se ieri lo stesso presidente Vladimir Putin ha «sminato» la questione, sostenendo al forum del Valdai Club che «per la Russia un attacco nucleare contro l'Ucraina non ha senso politico né militare» (aggiungendo però subito dopo che «finché esistono le armi nucleari c'è sempre il pericolo del loro utilizzo»). Dall'altro l'idea dei secondi di aumentare la dissuasione dall'attraversare quella linea nei confronti del Cremlino. La mossa del Pentagono quindi sorprende molti osservatori perché sembra fatta apposta per acuire la crisi e provocare Mosca. Questo malgrado il portavoce del Pentagono, il generale di brigata Patrick Ryder, cerchi di minimizzare sostenendo che «la modernizzazione delle armi nucleari statunitensi B61 è in corso da anni» e che «i piani per sostituire in modo sicuro e responsabile le armi più vecchie con le versioni B61-12 aggiornate fanno parte di uno sforzo di modernizzazione pianificato e programmato da tempo e non è in alcun modo legato agli eventi attuali in Ucraina e non è stato accelerato in alcun modo».
C'è poi un altro fronte. L'esercito americano avrebbe secondo quanto riportato dalla Cnn condotto un test sulla propria capacità di sviluppare armi ipersoniche per rispondere al fatto che Mosca abbia svolto nei giorni precedenti una serie di esercitazioni delle sue forze di deterrenza nucleare. Il test, svolto «con successo», secondo le forze statunitensi, è avvenuto presso le installazioni militari di Wallops Flight, nello stato della Virginia. Le forze armate statunitensi avrebbero condotto più di una dozzina di esperimenti con componenti di armi ipersoniche per raccogliere dati che faciliteranno la ricerca e lo sviluppo di questo tipo di armi nell'ambito del programma condiviso dall'esercito e dalla marina degli Stati Uniti. Si tratta del secondo test effettuato con l'obiettivo di estendere le capacità balistiche di armi su terra e mare dopo quello svolto nell'ottobre 2021. «Il lancio è andato molto bene», fa sapere Johnny Wolfe, direttore di Strategic Systems Programs. Le armi ipersoniche possono viaggiare a oltre 4mila miglia orarie variando la loro altitudine in modo da rendere difficile la loro intercettazione.
Il Pentagono ha fatto dello sviluppo di queste armi una delle sue priorità, soprattutto dopo i test effettuati lo scorso anno dalla Cina e il recente utilizzo di questo tipo di armi da parte della Russia durante l'invasione dell'Ucraina.
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