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Pisapia provoca Renzi: "Faccia le primarie ​e vediamo chi vince"

Il leader di Campo Progressista: "Impegni su Ius Soli e tortura"

Pisapia provoca Renzi: "Faccia le primarie ​e vediamo chi vince"

"Matteo Renzi faccia le primarie se davvero vuole la coalizione di centrosinistra, poi vediamo chi le vince". Così il fondatore di Campo progressista ed ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, interviene a Milano a Radio Popolare. Solo così secondo Pisapia ci può essere una coalizione "ampia e unita, che possa governare in futuro, ma ci vuole una discontinuità importante da parte del Pd rispetto a quanto fatto fino ad ora", spiega. "Crediamo nel centrosinistra e stiamo lavorando per uno innovativo e capace di unire tutte le diverse anime anche perché - conclude Pisapia - da solo il Pd non è autonomo". "Primarie di coalizione per ricostruire il centrosinistra. Poi decideremo chi saranno i candidati". Lo chiede Giuliano Pisapia, a Renzi, parlando dal palco della festa di Radio Popolare a Milano.

"Anzichè fare accordi sulla legge elettorale con Forza Italia, i 5 Stelle e la Lega, prendiamoci un impegno qui, su 5 leggi già approvate da un ramo del Parlamento", Pisapia si rivolge poi ai colleghi del centro sinistra presenti e fa riferimento a leggi di natura "civile" su cui costruire "un percorso comune". "Facciamo un percorso per approvare lo Ius soli, il reato di tortura, una legge sulle disuguaglianze e il codice antimafia". Queste, dunque secondo l'ex sindaco di Milano, "sono le priorità per i prossimi 6 mesi di Parlamento, poi si va ad elezioni". Il programma che ha in mente è dunque chiaro: "Dopodomani si convochi una capigruppo al Senato che fissi il calendario così si vedrà chi ci sta e chi non ci sta. Servirà anche per il futuro, per vedere chi va a sinistra e chi va a destra". E invoca la sua esperienza da primo cittadino: "Confronto e dialogo sono utili ma poi ci vuole lealtà e capacità di fare cose, come ho sperimentato da sindaco". Gli altri leader presenti si sono dimostrati favorevoli: da Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, che una legge sul reato di tortura la "voterebbe anche con il diavolo" a Enrico Rossi, fondatore di Articolo1-Mdp, che è d'accordo. Nota critica da parte di Emanuele Fiano: "La somma dei nostri voti non fa l'approvazione di una legge perchè c'è anche la matematica - ha ricordato -.

Sembra che Alfano abbia dato via libera al Senato, mentre i 5 Stelle hanno fatto molti problemi sullo Ius soli e in Senato senza Alfano non passa".

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