Il premier laburista Starmer copia l'Italia. Intesa col Kosovo sugli irregolari da cacciare

Il "Times": negoziati a buon punto, tanti i Paesi interessati

Il premier laburista Starmer copia l'Italia. Intesa col Kosovo sugli irregolari da cacciare
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L'Italia fa scuola anche fuori dall'Europa e la sinistra europea si conferma meno ideologica di quella nostrana. Il Times conferma quanto già ipotizzato dal Giornale nelle scorse settimane. Il governo britannico, guidato dal primo ministro laburista Keir Starmer (nella foto), chiederà al Kosovo di accogliere migranti arrivati via mare nell'ambito di un piano per creare una rete di «centri di accoglienza e rimpatrio» all'estero, sulla falsariga dell'accordo siglato nel 2023 tra Italia e Albania sugli hotspot extra Ue, firmato dai premier Giorgia Meloni e dal socialista Edi Rama. I centri di Shenjin e Gjader, sotto giurisdizione italiana, possono ospitare fino a 3.600 migranti all'anno, esclusi minori e persone fragili.

Il Kosovo è una delle nazioni più povere d'Europa, ha una popolazione di circa 1,6 milioni di abitanti e confina con Serbia, Macedonia del Nord, Montenegro e appunto Albania, tutti Paesi più o meno coinvolti nella cosiddetta «rotta balcanica» che le principali organizzazioni di scafisti percorrono per entrare in Europa.

Assieme alla Bosnia Erzegovina, tutti questi Paesi balcanici sono in corsa per entrare nell'Unione Europea entro il 2030 e stanno interloquendo con altri partner europei per offrire un accordo bilaterale in cambio di un «rimborso», come ha fatto capire anche la presidente del Kosovo Vijosa Osmani. Un accordo simile con la Danimarca è sfumato qualche anno fa. A quanto risulta al Giornale, anche Marocco e Tunisia sarebbero pronti a negoziare una collaborazione, secondo fonti di intelligence, alla finestra ci sono anche la stessa Danimarca, Francia, Germania e Paesi Bassi.

Il premier laburista inglese nei giorni scorsi ha sottolineato come nei primi quattro mesi dell'anno siano arrivate 162 imbarcazioni dal Canale della Manica, con a bordo 9.099 migranti, l'81% in più rispetto al 2024. Al progetto sta lavorando il segretario di Stato per il Dipartimento dell'Interno Yvette Cooper, d'intesa con l'Alto Commissariato Onu per i rifugiati per valutare la legalità e il rispetto dei diritti dei migranti di questo accordo, onde evitare che si ripeta la figuraccia Rwanda, Paese individuato dal tory Rishi Sunak ma impraticabile per questioni legali. La tendenza a esternalizzare la gestione dei migranti, trasferendo parte del processo di asilo e rimpatrio, è stata benedetta anche dall'Unione europea ed entrerà nella normativa comunitaria nel 2026 attraverso il nuovo Patto di migrazione e asilo, in attesa della sentenza della Corte di Giustizia europea sui «Paesi sicuri» in cui rimpatriare chi fa domande d'asilo per motivi umanitari considerate strumentali.

Secondo l'Osservatorio per le migrazioni di Oxford nel Regno Unito ci sono tra 800mila e 1,2 milioni di irregolari, seconda solo alla Germania e appena prima

dell'Italia con 458mila clandestini stimati. Molti di loro commettono reati odiosi e vengono espulsi, tra le nazionalità più coinvolte in violenze, furti, rapine e traffico di droga ci sarebbero albanesi, rumeni e polacchi.

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