Prodi: "Abolire la legge Fornero? Il deficit sarà incontrollabile"

Prodi: "Il problema della sostenibilità del nostro debito nel lungo periodo resta quindi dominante"

Prodi: "Abolire la legge Fornero? Il deficit sarà incontrollabile"

"Mi rendo conto che la decisione di abolire la legge Fornero è quella più popolare e perciò quella che ha più facilmente trovato l'accordo tra i partiti di governo perché va incontro alle aspettative, e anche alle esigenze, di tante persone. È tuttavia la decisione che rende incontrollabile il nostro deficit futuro". Romano Prodi dedica così alla questione un articolo per il Messaggero. "Da qualche settimana gli esperti che si dedicano alle previsioni sull'economia mondiale non intravedono tragedie ma esprimono un'estrema prudenza, una prudenza accompagnata da una serie di punti interrogativi che ha ben pochi precedenti", osserva l'ex presidente della Commissione Ue, sottolineando che "l'ultimo punto interrogativo riguarda purtroppo l'Italia, divenuta un osservato speciale. Non solo da parte delle autorità europee ma da tutti gli esperti di economia e finanza. Anche il 'rating' di Moody's insiste sul fatto che proprio l'incertezza sul futuro del mondo avrebbe reso ancora più necessaria l'adozione di misure strutturali che sono ben poco presenti nel documento inviato a Bruxelles".

Dunque, ragiona il Professore, "il problema della sostenibilità del nostro debito nel lungo periodo resta quindi dominante. Lo è stato nel rapporto di Moody's, lo sarà in quello delle altre società di rating ma, soprattutto, lo sarà nel giudizio di Bruxelles e nel comportamento di coloro che posseggono i titoli del debito pubblico italiano. Saremo perciò obbligati a riaffrontare subito il problema che la legge Fornero, gradita o sgradita, metteva sul tavolo".

Quanto alle vie da seguire, l'ex presidente del Consiglio analizza così la situazione: "Possiamo modificarla con processi di flessibilità per diverse condizioni professionali, con pensionamenti scadenzati attraverso una progressiva diminuzione dell'orario di lavoro e con tante altre possibili innovazioni ma la necessità di adattare il sistema pensionistico ad una vita media che fortunatamente si allunga è ineludibile. Il non averlo fatto ha riscosso ovviamente un ampio consenso ma ha sollevato un punto interrogativo sul nostro futuro così grande da suscitare il panico dei più attenti osservatori".

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