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Il Ramadan, l'ambizione dell'islam e il giusto mezzo che vuole Di Segni

Non è un giorno di scuola il problema, questo lo hanno capito tutti

Il Ramadan, l'ambizione dell'islam e il giusto mezzo che vuole Di Segni

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Non è un giorno di scuola il problema, questo lo hanno capito tutti. Dietro la vicende delle chiusure per il Ramadan - innescata dalla decisione di un istituto di Pioltello, nel Milanese - sta uno scontro che verte sullo spazio della religione in una società che sta rapidamente cambiando, anche demograficamente. Le stime sui musulmani in Italia variano: da 1,5 milioni a oltre 2. La loro ambizione di essere considerati alla stregua di religione maggioritaria è ben sintetizzata dalle posizioni del giornale La Luce, che indica «5 ragioni per è giusto chiudere la scuola per la festa». «Nessuno contesta l'importanza della tradizione cristiana», ma «negare che la seconda comunità religiosa del Paese abbia il diritto di avere due giorni di festività scolastica e lavorativa all'anno significa non rispettare i propri concittadini» scrive Davide Piccardo. E accusa «gente che si ricorda di essere cristiana solo in occasione delle grandi abbuffate ma se lo dimentica quando bisogna digiunare, pregare e soprattutto comportarsi da cristiani». Le resistenze non mancano, infatti, e l'Ucoii ha promosso un appello al capo dello Stato, denunciando «campagne islamofobe» e additando la Lega, che - secondo l'Unione comunità islamiche - dipinge l'«islamizzazione come una minaccia».

Il clima è teso ma una proposta di equilibrio arriva dal rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni (foto). «Le comunità ebraiche - spiega - firmando l'intesa con lo Stato hanno indicato una modalità che potrebbe essere un modello generale». E «non chiedono che lo Stato si fermi durante le festività religiose, a cominciare dallo shabbàt, quanto che sia data agli ebrei che rispettano queste festività la facoltà di farlo».

«Questa soluzione accomodante adottata dall'Italia - per la più autorevole voce dell'ebraismo italiano - rappresenta un progresso di civiltà notevole che contrasta visioni religiose esclusive da una parte o eccessivamente laiciste dall'altra».

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