Valditara a Landini: "Memoria corta"

Replica del ministro sul contratto scuola

Valditara a Landini: "Memoria corta"
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"La firma del nuovo contratto della scuola rappresenta un passo importante per migliaia di lavoratrici e lavoratori del comparto". Non lo ha detto un esponente del Governo Meloni, ma un deputato del Pd, Marco Lacarra. Fino a quando Landini vorrà continuare a proclamare scioperi inutili e non inizierà piuttosto a trattare seriamente e costruttivamente nell'interesse dei lavoratori?". Il giorno dopo la firma del contratto che porta aumenti di stipendio nelle tasche di insegnanti e personale Ata, il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara (nella foto), commenta l'assenza della firma della Cgil nel contratto. Il sindacato di Landini - aggiunge Valditara - è "rimasta da sola nell'opposizione al nuovo contratto Scuola. Hanno firmato gli altri sindacati, quindi è stato un grande successo. Soprattutto perché non credo ci sia stato mai nessun governo a firmare ben due contratti in tre anni che danno un aumento medio di 416 euro al mese". La sottolineatura dei due contratti firmati in tre anni è la risposta del ministro alla critica mossagli dalla Cgil. Gianni Fracassi, segretaria della Cgil scuola infatti aveva commentato la firma ricordando che nel 2008 il governo Berlusconi aveva bloccato il contratto della scuola. "Erano le stesse forze al governo di oggi". Sul merito del contratto firmato mercoledì senza la sigla della Cgil, la Fracassi aggiunge che il suo sindacato non ha mai disertato il tavolo della concertazione ma che non ha sottoscritto questo rinnovo perché "è umiliante per i lavoratori un aumento del 6% di fronte a un'impennata dell'inflazione che tocca quasi il 18%. "Si è trattato di una scelta squisitamente politica - commenta Fracassi -. Questo esecutivo ha scelto di non mettere adeguate risorse sulla scuola dirottandole sulla difesa o sulla riduzione delle entrate fiscali con la flat tax per gli autonomi". Il ministro difende l'aumento e ribadisce che l'impegno economico è notevole. "Poi non dobbiamo dimenticare - ribatte Valditara - che all'aumento contrattuale dobbiamo accompagnare la riduzione del cuneo fiscale, che per la maggior parte dei docenti prenderà qualcosa come 850 euro netti all'anno. Una cifra che comincia a essere significativa".

"Va ricordato anche - conclude - il taglio dell'aliquota da 35% a 33% e quell'iniziativa che ho fortemente voluto e che da gennaio sarà applicata per tutto il personale della scuola, cioè l'assicurazione sanitaria. La prima volta che si fa in Italia una assicurazione sanitaria con riguardo tra l'altro proprio al personale della scuola, con rimborsi fino a 2-3 mila euro di prestazioni sanitarie"

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