Salvini e Meloni spingono Forza Italia verso il centro

Salvini e Meloni spingono Forza Italia verso il centro

Passati solo pochi giorni dallo strappo che a Roma pare aver mandato in frantumi il centrodestra come lo conoscevamo fino a ieri, già iniziano a registrarsi i primi smottamenti. Da una parte, quelli verso il centro dello schieramento, perché l'asse tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni punta a seguire l'onda del successo dei movimenti populisti europei, primo fra tutti il Front National. Inevitabile, dunque, che Forza Italia guardi esattamente nella direzione opposta e sia sospinta verso quell'area di centro intorno alla quale gravitano non solo Ncd, Ap e Scelta civica, ma pure i Conservatori liberali di Raffaele Fitto, Fare di Flavio Tosi, Idea di Gaetano Quagliariello. Tutti o quasi ex di quel centrodestra berlusconiano che ha guidato il Paese negli ultimi due decenni. Un percorso di avvicinamento lento, la cui prima tappa è stata la candidatura - condivisa con Ncd - di Stefano Parisi a Milano. Il secondo tassello sarà la Sicilia, dove è molto probabile che nei comuni al voto Forza Italia e Nuovo Centrodestra sostengano gli stessi candidati.

Ma di smottamenti ce ne sono anche verso destra, a Roma in particolare. Dove l'asse nero-verde Fratelli d'Italia-Lega ha pensato bene di fare un vero e proprio endorsement alla candidata sindaco dei Cinque stelle Virginia Raggi. Qualche giorno fa era stato Salvini a dire che in un eventuale ballottaggio con Roberto Giachetti avrebbe votato per la grillina, concetto su cui ieri è tornata pure Giorgia Meloni. «Se non arrivassi al ballottaggio voterei Raggi», si è avventurata a dire l'ex ministro. Una presa di posizione forse un po' azzardata per chi ha appena deciso di candidarsi al Campidoglio. Al di là delle valutazioni sulla strategia di comunicazione della leader di Fratelli d'Italia, però, il punto pare piuttosto un altro. Perché è evidente che soprattutto a Roma i Cinque stelle raccolgono molti consensi a destra, tanto che è su quel bacino elettorale che insistono oggi sia Salvini che la Meloni. E qui sta il punto, per certi versi il limite di un'eventuale cosa nero-verde.

Che a differenza del Fronte National in Francia, dell'Afd in Germania o del Pis in Polonia, in Italia non riuscirà a catalizzare l'onda della protesta populista e anti-europea, in buona parte già raccolta proprio dal movimento di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.

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