"A Berlusconi e Forza Italia lo dirò chiaro: si scordino di fare un governo con il Partito democratico". In una intervista dal Corriere della Sera, Matteo Salvini fa il punto in vista del nuovo vertice con gli alleati di centrodestra e, soprattutto, del secondo giro di consultazioni al Quirinale. Sull'esecutivo, spiega, "se c'è un tentativo da fare è con i Cinque Stelle" perché, "se vogliamo riformare il mondo del lavoro e la scuola" e "se vogliamo espellere i clandestini", è impossibile farlo con "quelli che ci hanno portato a questo punto".
Salvini sarà oggi ad Arcore al vertice del centrodestra in cui Silvio Berlusconi tenterà di trovare con gli alleati una strada comune da indicare al Quirinale. Si tratta del primo vertice di coalizione, dopo la conclusione della partita dell'elezione dei presidenti delle Camere e, soprattutto, dopo il primo giro di consultazioni al Colle in vista della formazione del governo che ha visto i tre leader presentare delle richieste diverse. Lo iato più grande tra Lega e Forza Italia è, appunto, sulle aperture al Pd (da parte di Forza Italia) e al Movimento 5 Stelle (da parte del partito di via Bellerio). Sull'esecutivo, per Salvini, "se c'è un tentativo da fare è con i Cinque Stelle". "Se vogliamoo cancellare la riforma Fornero, se vogliamoo riformare il mondo del lavoro e la scuola e se vogliamo espellere gli immigrati clandestini, con chi dovrei fare queste cose? - chiede provocatoriamente il leader del Carroccio - con quelli che ci hanno portato fino a qui? Invidio Luigi Di Maio per la sua fantasia, ma credo che non sarebbe serio. E neanche possibile".
L'incontro fa seguito ai contatti telefonici dei giorni scorsi e la conseguente decisione, condivisa da Berlusconi, Salvini e Meloni, di inviare una delegazione congiunta al secondo giro di consultazioni al Quirinale dal capo dello Stato. "L'ho detto anche al presidente Mattarella a breve ci saranno scadenze importanti - spiega Salvini al Corriere della Sera - noi intendiamo rispettare gli accordi fino a quando garantiscono il benessere degli italiani". Sul tavolo anche i rapporti con l'Unione europea e il braccio di ferro sul risanamento dei conti pubblici.
"Se il rispetto dei parametri significasse chiusura di altre aziende, precariato e povertà, per noi non esiste - conclude il segretario della Lega - oggi lo dirò anche a Berlusconi: se il centrodestra deve parlare con una sola voce, quella voce deve essere chiara".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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