Guerra in Ucraina

Uno scudo europeo: intesa fra 14 Paesi della Nato. Ma Austin spinge: "Ora spese militari oltre il 2%"

Mancano Francia, Spagna e Italia. Dagli alleati indumenti invernali a Kiev

Uno scudo europeo: intesa fra 14 Paesi della Nato. Ma Austin spinge: "Ora spese militari oltre il 2%"

La Nato ribadisce la sua volontà di stare accanto all'Ucrania finché sarà necessario. E lo fa con i fatti, fornendo all'esercito di Kiev tute imbottite di alta qualità, scarponi, guanti, parka e sacchi a pelo per far fronte al gelido inverno della steppa. E aumentando la capacità produttiva dell'industria della difesa. «Incoraggiamo gli alleati ad andare oltre il 2% del Pil perché dobbiamo rimpiazzare ciò che abbiamo dato all'Ucraina», ha detto il segretario della Difesa Usa, Lloyd Austin, al termine della ministeriale Nato a Bruxelles.

Intanto, mentre si lavora per arrivare allo scudo missilistico in grado di proteggere i cieli ucraini dagli attacchi russi, 14 Paesi Nato hanno raggiunto l'intesa per la «European Sky Shield Initiative», lo sviluppo di uno scudo per la protezione dei cieli europei. Le nazioni firmatarie sono Belgio, Bulgaria, Estonia, Germania, Lettonia, Lituania, Norvegia, Paesi Bassi, Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia, Romania, Regno Unito e Ungheria. Si tratta di un'area geografica che coinvolge alcuni Paesi mitteleuropei, del cosiddetto fianco orientale - con qualche assenza notevole, come la Polonia -, oltre a baltici e nordici. Risultano completamente assenti i Paesi membri dell'Alleanza atlantica del fronte sud dell'Europa, a cominciare dall'Italia, passando poi a Francia, Spagna e Grecia. Riguardo al nostro Paese, tuttavia, una fonte diplomatica a margine della ministeriale ha spiegato che al «gruppo di testa» ci si aspetta si uniscano «altre nazioni della Nato», inclusa «anche l'Italia». I ministri della Difesa delle 14 nazioni si sono riuniti a Bruxelles, assieme alla Finlandia, per dare luce verde al progetto con la firma di una lettera di intenti. Per vedere operativo il sistema di difesa aerea europeo, sempre che la lettera d'intenti siglata trovi un seguito concreto, bisognerà aspettare almeno il 2025, come affermato dalla ministra della Difesa tedesca, Christine Lambrecht. Guidata dalla Germania, l'iniziativa mira a creare un sistema europeo di difesa aerea e missilistica attraverso l'acquisizione comune di attrezzature di difesa aerea e missili da parte delle nazioni europee. Un modo per rafforzare la difesa aerea e missilistica integrata della Nato. «Questo impegno è ancora più cruciale oggi che assistiamo agli attacchi missilistici spietati e indiscriminati della Russia in Ucraina, che uccidono civili e distruggono infrastrutture critiche. In questo contesto, accolgo con grande favore la leadership della Germania nel lancio dell'iniziativa European Sky Shield», ha dichiarato il vice segretario generale della Nato Mircea Geoan. «I nuovi mezzi migliorerebbero significativamente la nostra capacità di difendere l'Alleanza da tutte le minacce aeree e missilistiche». L'iniziativa consentirà a tutte le nazioni partecipanti di sviluppare congiuntamente un sistema di difesa aerea utilizzando soluzioni interoperabili e pronte all'uso.

Questo approccio multinazionale offre alle nazioni un modo flessibile per rafforzare la propria deterrenza e difesa in modo efficiente ed economico», ha precisato ancora il numero due della Nato.

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