"La sicurezza deve garantirla l'Europa. Ma di Putin non ci potremo mai fidare"

L'esperto di difesa Robert Wilkie: "Ue e Usa devono collaborare"

"La sicurezza deve garantirla l'Europa. Ma di Putin non ci potremo mai fidare"
00:00 00:00

Robert Wilkie è una figura di primo piano nel settore della difesa negli Stati Uniti, durante il primo mandato di presidenza Trump è stato Segretario di Stato degli Affari dei Veterani e Sottosegretario di Stato alla difesa. Oggi è "co-chair" del "Center for American Security" dell'influente think tank "America First Policy Institute". "Sono molto favorevole a una stretta cooperazione tra Stati Uniti ed Europa - esordisce - anche perché parte della mia famiglia ha origini italiane, il cognome di mia mamma da nubile era Gambino e la sua famiglia è arrivata a New Orleans nel 1890 da Catania".

È molto legato legato alle sue origini italiane.

"Sì, per questo sono contento del rapporto speciale che si è creato tra Donald Trump e Giorgia Meloni. È importante ci sia una stretta collaborazione tra Stati Uniti ed Europa, l'aumento della spesa militare delle nazioni europee e la presenza dei loro leader a Washington non è un messaggio solo per Putin ma anche per la Cina che osserva quanto sta accadendo".

Come giudica la proposta italiana di garanzie di sicurezza all'Ucraina stile articolo 5 pur senza una sua adesione alla Nato?

"È la strada giusta da seguire, trattare garanzie di sicurezza per l'Ucraina equiparabili a quelle dell'articolo 5 ma senza che entri nella Nato. E poi se si dovesse riuscire a far sedere al tavolo delle trattative Putin con Zelensky si eliminerebbe uno dei principali argomenti della propaganda russa ovvero il non riconoscimento dell'autorità di Zelensky come leader di una nazione sovrana".

Quindi chi garantirà la sicurezza dell'Ucraina?

"Dovranno farlo le nazioni europee a cominciare da quelle più esposte nei confronti della Russia come la Finlandia e la Polonia poi, quando la situazione si stabilizzerà, l'Ucraina potrà valutare di entrare nell'Unione europea. In ogni caso è importante sottolineare che, pur non inviando militari, gli Stati Uniti daranno garanzie di sicurezza aeree, di logistica e armi oltre a occuparsi dell'addestramento dell'esercito ucraino".

Secondo lei Putin ha reali volontà di arrivare a una pace?

"Putin ha perso decine di migliaia di uomini in Ucraina e, per quanto la Russia sia popolosa, non ha più il potere rigenerativo di popolazione che aveva l'Unione Sovietica. Inoltre il suo alleato iraniano è indebolito e Trump ha ottenuto un successo nel Caucaso con l'accordo tra Azerbaigian e Armenia in un territorio di storica influenza russa. Per tutti questi motivi Putin potrebbe avere interesse ad arrivare a un accordo".

Se mai ci dovesse essere, che cosa dovremmo aspettarci da un incontro tra Trump, Putin e Zelensky?

"Se avverrà sarà interessante e un significherà un riconoscimento da parte dei russi del ruolo di Zelensky. Intendiamoci non ci può essere un accordo senza l'approvazione dell'Ucraina. C'è poi un'altra questione importante ed è il ritorno dei bambini nelle mani dei russi alle famiglie ucraine".

In caso di un accordo l'Occidente potrebbe fidarsi di Putin?

"Non ci si può fidare di Putin perché ha dimostrato di non rispettare gli accordi, lo abbiamo visto in passato e per questo è necessario ci siano garanzie di sicurezza per l'Ucraina.

Putin ha commesso un grande errore nei mesi passati, ogni volta che discuteva con Trump e faceva progressi nelle trattative poi continuava ad attaccare in modo duro facendo morti, questo modo di fare ha molto irritato Trump mutando il suo atteggiamento. Ora speriamo le cose cambino".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica