"Sono ignoranti". Makkox torna a insultare gli elettori di centrodestra

Il vignettista di sinistra senza mezzi termini: "Ci sono molte statistiche che mettono il nostro Paese in fondo alle classifiche per alfabetizzazione, scolarizzazione..."

"Sono ignoranti". Makkox torna a insultare gli elettori di centrodestra

Sicumera, saccenteria e superiorità. Gli intellettuali di sinistra sono contraddistinti quasi sempre da queste “virtù”. Uno degli slogan ricorrenti è il seguente: gli elettori di destra sono ignoranti. E Makkox non ha dubbi sul punto. “L'ignoranza è concime per la destra”, aveva fieramente affermato poco meno di due settimane fa. Un classico, insomma, sfoggiato nuovamente nell’intervista rilasciata a La Stampa.

Il vignettista, volto di spicco di “Propaganda Live”, ha acceso i riflettori sul livello bassissimo della campagna elettorale: “Viene da pensare che a preparare i messaggi sia una scimmia: ‘ti piace di più la banana o un sasso in faccia?’. In realtà, questi messaggi sono confezionati per raggiungere un certo tipo di pubblico, diciamo, terra terra”. E, dimenticando la gigantesca tradizione culturale della destra, ha rilanciato la storiella degli elettori ignoranti che votano per la coalizione formata da FdI, Lega e Forza Italia.

“Non lo sostengo io, ci sono molte statistiche che mettono il nostro Paese in fondo alle classifiche per alfabetizzazione, scolarizzazione, lettura dei libri, comprensione di un testo scritto da parte dei giovani...”, l’analisi di Makkox. Ovviamente senza entrare nel dettaglio. A suo avviso, infatti, la maggioranza degli elettori di destra ragiona di pancia e non ha l’abitudine alla complessità. Tradotto, chi ha cervello vota dalla parte giusta. Insomma, per conquistare quell’elettorato bastano messaggi semplici e intuitivi: “Mentre la sinistra si basa su valori controintuitivi. Esempio: è giusto accogliere il migrante, anche se può rubarti il lavoro. La destra ti dice: meglio accogliere il turista, che ti porta i soldi”.

Il Partito Democratico ha puntato su una strategia di comunicazione abbastanza singolare, trasformatasi in un boomerang: dicotomia a pioggia, tanto da scatenare l’ironia del web. Secondo il vignettista, i dem si sono dovuti adeguare, puntando su una tattica simile a quella della destra. Ovviamente ci sono delle distinzioni: “Basta vedere le card sui social, stessa grafica, ma senza svaccare come fanno Salvini e Meloni ed è lì l’errore: o vai fino in fondo e fai il cafone o non funziona”.

Il giudizio sui leader di Lega e FdI è “naturalmente” negativo, e non manca all’appello la stroncatura nei confronti di Silvio Berlusconi: “Immortale, una specie di icona. L’immagine che promuove di sé è la stessa del 1994. Meraviglioso, lo guardi e ti ritrovi in una macchina del tempo.

Anche i video che fa per i social sono girati esattamente come 30 anni fa, è l’unico che su Instagram li mette in orizzontale. Ora è pronto per Tik Tok. Vederlo in quel contesto è un po’ come vedere Cavour, con vicino la lampada a petrolio”. Nulla di nuovo, in altre parole: la delegittimazione dell'avversario prosegue senza sosta.

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