Stop di Valditara ai comizi in classe

Circolare del ministro dopo gli ultimi show: "Par condicio nei dibattiti". Protesta Pd

Stop di Valditara ai comizi in classe
00:00 00:00

Adesso basta. Le parole d'ordine sono "pluralismo" e "spirito critico". Con tanto di circolare voluta da Giuseppe Valditara. Stop ai dibattiti e agli incontri orientati in una sola direzione.

Le scuole italiane ospitano troppi momenti culturali a senso unico. L'aula deve essere la palestra del confronto. No, ribattono dal Pd: questa è censura. E la giornata politica si infiamma, fra dichiarazioni e controdichiarazioni da una parte e dall'altra. Va bene, benissimo - osservano all ministero dell'Istruzione - chiamare un sindacalista in un istituto superiore, ma se l'invitato è sempre e solo della Cgil, qualcosa non quadra. Formazione e informazione sono fondamentali ma devono, o meglio dovrebbero andare a braccetto e incrociare sensibilità diverse, addirittura opposte, per far maturare negli studenti scelte consapevoli, costruite sul ragionamento. E invece a Roma ricevono in continuazione segnalazioni di meeting monodirezionali: ecco un faccia a faccia con la Cgil al liceo Torricelli di Faenza e poi la testimonianza di un consigliere Pd, Paolo Romano, imbarcato alla Flotilla al Bottoni e al Severi Correnti di Milano.

Ancora, si potrebbe proseguire con la visione di un film che racconta la storia di una bambina palestinese uccisa dall'esercito israeliano e, a seguire, un rendez vous con un esponente Pro Pal. E così, avanti con lezioni fotocopia sul conflitto a Gaza, tutte o quasi schierate, senza nemmeno prendere in considerazione le ragioni di Israele.

Ecco quindi la circolare che Giuseppe Valditara ha inviato a tutte le scuole della Repubblica. "Si ritiene - osserva il ministro - che nell'organizzazione di tali eventi le istituzioni scolastiche debbano operare in modo da assicurare il pieno rispetto dei principi del pluralismo e della libertà di opinione e garantire, in ogni caso, il dialogo costruttivo e la formazione del pensiero critico".

Parole che innescano una dura polemica con il Pd. "La scuola - attaccano Irene Manzi e Simona Malpezzi - non è un luogo di sorveglianza, ma un luogo dove liberare le idee perché solo dove si discute liberamente, si educa davvero alla cittadinanza".

E ancora: "Ci chiediamo se il ministero ritenga compatibile con i principi costituzionali di libertà di insegnamento e di pluralismo una formulazione che può produrre un effetto dissuasivo sul libero confronto di idee nelle scuole, scoraggiando iniziative e dibattiti che invece dovrebbero essere incoraggiati".

Valditara tiene il punto e replica sul filo del sarcasmo: "Prendo atto che per il Pd invitare nei percorsi di istruzione al costante rispetto del pluralismo, alla formazione di un pensiero critico, al libero dibattito, per favorire nello studente lo sviluppo di una propria autonoma e non condizionata opinione, sarebbe in contrasto con l'autonomia scolastica".

Insomma, per il ministro siamo "all'indottrinamento". E invece "è prioritario che gli studenti vengano educati a saper cogliere la complessità della realtà".

Intanto, Valditara ottiene un risultato importante: la firma dell'accordo con i sindacati - esclusa la Cgil - per il rinnovo del contratto degli insegnanti che copre il triennio 2022-2024, mentre è già in corso la trattativa per il periodo 2024-27.

L'aumento medio mensile è di 150 euro e Valditara rivendica lo sforzo fatto: "La firma è stata raggiunta grazie al ministero che ha messo a disposizione 240 milioni di euro, frutto di risparmio e di una gestione efficiente delle risorse".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica