Strappo di Fontana "Col c... che la Lega si vannaccizza". Il generale: "Uniti"

L'attacco del governatore lombardo. Ma il vice di Salvini: "Avanti insieme"

Strappo di Fontana "Col c... che la Lega si vannaccizza". Il generale: "Uniti"

Qualcuno lo aveva previsto: "La nomina di Roberto Vannacci a vicesegretario della Lega porterà scompiglio nel partito". Così è stato. All'ombra delle elezioni regionali è scoppiata la polveriera, per usare termini militareschi tanto cari all'ex generale. Il tempo di pace nel Carroccio sembra essere finito. Chi aveva messo da parte rancori e (pre)giudizi in segno di rispetto nei confronti del capitano Salvini, oggi comincia a parlare. L'ultimo a sparare sul generale è stato il Presidente della Lombardia Attilio Fontana. Al congresso della Lega giovani ci è andato giù pesante: "C'è qualcuno che vuole vannaccizzare la Lega. Io dico col ca che ci riesce! La Lega non sarà vannaccizzata" ha detto. Chiaro e tondo. Forse per conquistare il pubblico. Un messaggio, dopo quelli inequivocabili di Luca Zaia, che in molti nel partito aspettavano. Forse da tempo, da quando Salvini (vedendoci lungo) lo candidò alle elezioni europee. Sbancando. Il potere dell'ex militare, ora europarlamentare della Lega, non piace a molti nel partito.

Matteo Salvini ha riposto in Vannacci fiducia, tanto da dargli "carta bianca" nella formazione delle liste. Pare che il generale correrà in diverse regioni. In Puglia, per esempio, dovrebbe essere capolista nei collegi di Bari, Foggia e Taranto. Lo stesso copione dovrebbe ripetersi in Calabria, Campania e Marche. È nella sua regione, in Toscana, che il militare del mondo al contrario predomina. È lui a stilare le liste del partito e a pizzare i suoi uomini più fidati che, con la Lega, non hanno nulla a che vedere. Nel mirino dei leghisti duri e puri c'è il braccio destro del generale, Massimiliano Simoni. Un passato fallimentare in politica. Da poco ha lasciato Fratelli d'Italia per abbracciare il generale e il suo movimento che continua a vivere, nonostante l'impegno di Vannacci con e nella Lega. Team Vannacci, così si chiama la rete dei fedelissimi che va da sud a nord. Una sorta di partito nel partito. Massimiliano Simoni, per esempio, è stato candidato in una lista bloccata in Toscana, con la (quasi) certezza di essere eletto. Una mossa vista come un'imposizione, un'ingiustizia da chi milita nella Lega da anni. "Si crede di essere Macho man e poi mette i suoi uomini nei listini bloccati, non vuole misurarsi elettoralmente" ci dice una fonte interna al partito che, per evitare malumori, preferisce restare anonima. "Se la Lega dovesse conquistare due seggi uno è il suo, di Simoni. Parliamo del 50% e non ha voti. Sì è candidato a Pietrasanta e ha preso un misero 9%" Poi la stoccata: "Sta pescando le cernie in Sardegna invece di fare la campagna elettorale in Toscana!" C'è di più, Massimiliano Simoni è anche l'assistente parlamentare a Bruxelles del generale Vannacci. Basta scorrere il sito istituzionale dell'Europarlamento per accorgersene. Ai leghisti non va giù che l'ex militare usi il partito come un comodo taxi per i suoi collaboratori.

Ma Roberto Vannacci smorza i toni e dopo l'attacco del Presidente Fontana risponde così a chi lo interpella: "Andiamo avanti insieme". Riusciranno a marciare uniti e compatti verso l'obiettivo elettorale? Chissà, solo il tempo (e le urne) riusciranno a darci una risposta.

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