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La vera "bestia"? Quella della sinistra contro Matteo Salvini

I parlamentari di centrodestra non hanno dubbi: è la sinistra ad avere il vizio di insultare Matteo Salvini e gli altri loro avversari

La vera "bestia"? Quella della sinistra contro Matteo Salvini

“Cosa sarebbe dell'Europa oggi se Salvini, Le Pen e Abascal fossero a capo dei governi?”. Enrico Letta, nel pieno di una crisi internazionale che rischia di peggiorare di ora in ora, ha trovato il tempo per ritwittare le parole di un discorso del premier spagnolo Pedro Sanchez.

Ma, per la sinistra, provocare, offendere o insultare Matteo Salvini è un vizio più che una novità. “Purtroppo è nella tradizione ultraventennale della sinistra ritenere impresentabile e, dunque, insultabile tutto ciò che non è di sinistra. Lo hanno fatto con Berlusconi, ora lo fanno con Salvini e con la Meloni”, dice a ilGiornale.it il deputato forzista Andrea Ruggeri che non ha timore nel sostenere che “quello della sinistra italiana è un atteggiamento profondamente incivile e squadrista”. E, in effetti, coloro che, dalle loro comode poltrone radical-chic, hanno sbraitato per anni contro la “bestia” di Morisi, si sono imbestialiti. Tanto, ormai, è concesso persino dare dell’antisemita al leader della Lega, un politico che, vuoi o non vuoi, è pur sempre stato vicepremier e ministro della Repubblica. Ma, fosse finita qui, si tratterebbe di banali e sporadici episodi e, invece, la lista di insulti è lunga. Basti pensare a quel che ha detto Roberto Saviano (“Salvini è un bastardo") oppure a tutti gli epiteti che gli riserba sistematicamente Andrea Scanzi per capire che esiste anche una “bestia” di sinistra.

“Gli insulti da parte della sinistra ci sono sempre stati. Se esiste una ‘bestia’ non lo so, ma quando arrivano gli insulti è meglio stigmatizzarli”, dice a ilGiornale.it la deputata di FdI, Augusta Montaruli, esprimendo la sua solidarietà al leader del Carroccio. E aggiunge: “In un periodo in cui si rivendica sempre la pace, sarebbe molto meglio se si abbassassero i toni”. In effetti, con lo spauracchio di una Terza Guerra Mondiale sempre in arrivo, sarebbe meglio evitare certe fuoriuscite. Eppure anche Nicola Zingaretti, nel pieno della pandemia, si sottrasse dal pronunciare parole simili a quelle di Letta. L’ex segretario del Pd dichiarò:“Se avesse vinto Salvini durante il tempo del Covid, oggi l'Italia sarebbe un Paese morto".

Il deputato Davide Galli, a tal proposito, sottolinea: “Noi leghisti che, teoricamente, dovremmo essere quelli ‘maleducati’ non mi sembra che ci caratterizziamo per l’insulto nei confronti dell’avversario. Siamo solo forti nelle nostre idee, ma né io né i miei colleghi abbiamo mai offeso nessuno”. Gli fa eco il suo collega di partito, Igor Iezzi che, interpellato telefonicamente, ci dice: “La sinistra ha un’ossessione contro Salvini e lo attacca anche in momenti così delicati per i cittadini tra guerre e rincari che richiederebbero unità da parte di tutti”.

E chiosa: “Evidentemente Salvini continua ad essere considerato il nemico della sinistra che preferisce scegliersi avversari più facili da sconfiggere”.

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