Previdenza e pensioni

Fondi pensione: i rendimenti sono in rialzo

Risultati positivi del 2,3% per gli strumenti negoziali e del 2,4% per i nuovi Piani individuali pensionistici. Le posizioni complementari sono in crescita di 119 mila unità rispetto al 2022

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Soddisfazione per i rendimenti dei fondi pensione che durante i primi tre mesi del 2023 hanno registrato risultati positivi del 2,3% per quanto riguarda la tipologia negoziale e del 3% per quella aperta. Anche i nuovi Pip, Piani individuali pensionistici, dall’1 gennaio al 31 marzo 2023 si sono aggiudicati una crescita del 2,4%. I dati della Commissione di vigilanza sui fondi pensione descrivono una prospettiva vantaggiosa sui rendimenti degli strumenti utilizzati in ambito di previdenza complementare.

I numeri e i rendimenti

Anche le linee bilanciate registrano un aumento. Infatti i rendimenti medi ammontano al 2,4% per i fondi negoziali, al 3,3% per quanto riguarda quelli aperti e al 2% per i Pip. Secondo la Covip i rendimenti dei comparti obbligazionari sono più contenuti, ma sono comunque positivi. Inoltre prendendo in considerazione il periodo tra il 2013 e il primo trimestre del 2023, i rendimenti medi delle differenti modalità proposte in merito alla previdenza integrativa sono superiori al profitto medio del Tfr che ammonta al 2,4%.

Gli aumenti

Per quanto riguarda le posizioni aperte nella forma della pensione complementare si registra una crescita di 119 mila unità, questa in termini percentuali è dell’1,2%. In totale si contano 10,4 milioni unità in essere. Anche la previdenza integrativa ha riscosso un successo notevole, conta infatti 9.350 milioni di iscritti e l’aumento calcolato è dell’1,2%. Un altro ambito previdenziale in crescita riguarda i fondi negoziali che vengono creati in base agli accordi tra le organizzazioni sindacali e quelle imprenditoriali di specifici settori, per questa ragione l'adesione a questi fondi è riservata a specifiche categorie di lavoratori.

I settori

Questo strumento registra 67mila posizioni in più rispetto al 2022 e una crescita dell’1,8%, per un totale di 3,873 milioni di fondi negoziali, di questi 30 mila unità provengono da adesioni tramite contratti con il settore edile. Il fondo dedicato al pubblico impiego, invece, ha registrato 9 mila adesioni dall’inizio del 2023. A questa forma di previdenza è possibile accedere anche attraverso un processo di silenzio-assenso attraverso i nuovi contratti di assunzione.

Forme pensionistiche di mercato

Per quanto riguarda le forme pensionistiche di mercato sono state rilevate 29 mila posizioni in più all’interno dei fondi aperti. Questo trend ha registrato un aumento dell’1,6% e 18 mila nuove sottoscrizioni nei Pip con una crescita dello 0,5%. Secondo le stime della Covip a fine marzo 2023 le posizioni in essere per i fondi aperti e per i Pip sono rispettivamente di 1,871 milioni e 3,716 milioni di unità. Considerando i contributi incassati dai fondi negoziali, da quelli aperti e dai Pip nel periodo tra gennaio e marzo si può affermare che sono stati raggiunti 3,6 miliardi di euro e una crescita del 7,8% rispetto al medesimo periodo nel 2022.

I contributi incassati

Considerando i contributi incassati dai fondi negoziali, da quelli aperti e dai Pip nel periodo tra gennaio e marzo si può affermare che siano stati raggiunti i 3,6 miliardi di euro e una crescita del 7,8% rispetto al medesimo periodo nel 2022. L’incremento riguarda tutte le forme pensionistiche nei fondi negoziali e in quelli aperti l’aumento è del 9,2% mentre nei Pip l’incremento è del 4,7%. Anche le risorse per le prestazioni hanno subito un incremento, in fatti sono cresciute arrivando a 211 miliardi. Si tratta di una crescita di 6 miliardi rispetto a fine 2022 quando le stesse ammontavano a 205 miliardi.

Nel dossier viene trattato il tema dell’aumento e in merito alla questione si legge: “È dovuto per circa due terzi al miglioramento dei corsi dei titoli in portafoglio e per il rimanente terzo ai flussi contributivi al netto delle uscite”.

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