Previdenza e pensioni

Pensioni e ricongiunzione dei contributi: ecco cosa cambia

I professionisti iscritti alle casse private saranno facilitati nell’unificare i contributi pagati a enti diversi. I lavoratori potranno ridurre l’onere necessario per accedere alla pensione

Pensioni, la ricongiunzione dei contributi è più facile

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Il lavoratore può chiedere il trasferimento presso l’ente di previdenza al quale è iscritto dei contributi versati in precedenza a un’altra gestione. Questa procedura si chiama ricongiunzione e solitamente è particolarmente onerosa, ma ci sono delle novità in arrivo.

La ricongiunzione

Il cambiamento in questione ha due obiettivi: consentire ai lavoratori di ridurre l’onere richiesto per avere accesso alla pensione e permettere ai pensionandi di sfruttare gli anni maturati nella gestione separata Inps. Per quanto riguarda l’onere dei professionisti, i lavoratori dovranno accettare una riduzione del trattamento che riguarda gli anni “trasferiti”, mentre per chi ha usufruito della formula da lavoratore parasubordinato, quindi è stato titolare di collaborazioni coordinate e continuative oppure è un professionista che non ha versato alle casse, potrà sfruttare comunque gli anni maturati in queste due casistiche. La ricongiunzione risulta solitamente molto costosa e viene spesso messa in atto assieme a modalità come il cumulo e la totalizzazione per sommare gli anni di carriera.

Le novità

Abbiamo accennato al tasso finalizzato alla rivalutazione dei contributi trasferiti che, però, è particolarmente oneroso a causa dell’altro tasso di inflazione. La percentuale in questione verrebbe sostituita dalla media, calcolata su cinque anni, riferita al tasso di crescita del Pil. In sintesi, si passerebbe dal calcolo montante a quello contributivo. È importante sapere che negli scorsi anni il rendimento considerato per il calcolo del montante (la somma totale di importo richiesto e interessi) in precedenza era considerato all’1% circa e si avvicinava allo zero quando vi era un clima di recessione.

Il parere dell'INPS

Attualmente si utilizzerebbe il calcolo contributivo dove l’assegno è influenzato dai contributi versati e non vi sono spese di prestazione. Così facendo chi ha necessità di andare in pensione potrebbe utilizzare gli anni in questione per facilitare il processo e riceverà una cifra inferiore per un periodo di pensione. Nonostante l’Inps non abbia accettato questa interpretazione, la ricongiunzione, come affermano alcune sentenze della Corte di Cassazione, può anche riguardare un arco temporale che include la gestione separata. Stefano Distilli, presidente della Cassa Dottori Commercialisti, ha affermato: “Il testo presente in alcune bozze circolate avrebbe superato l'attuale posizione dell'Inps in merito alla ricongiunzione della gestione separata, pur se alcuni nostri iscritti avevano già ottenuto questo risultato per via giudiziaria.

Sicuramente questa modifica agevolerebbe la ricostituzione del proprio percorso pensionistico in un'unica gestione in quanto comporterebbe l'azzeramento degli oneri a carico dei lavoratori, limitandosi a trasferire i soli montanti relativi ai contributi già versati nelle singole gestioni.”

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