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Quante vite sul confine. La Rai riparte dai nostri "eroi"

Monteleone conduce un ciclo di sei puntate, tra inviati ospiti e archivio. Si comincia con Oriana Fallaci

Quante vite sul confine. La Rai riparte dai nostri "eroi"
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Beato il Paese che ha bisogno di approfondimenti. In quest'era catodica così polverizzata tra canali tradizionali, Youtube e social l'ex Iena Antonino Monteleone riparte oggi da Raiplay con Vite sulla linea di Confine, sei monografie settimanali su personaggi che hanno fatto la storia d'Italia. A conferma della sua missione di prima azienda culturale del Paese, la Rai ha il merito di voler continuare a valorizzare il suo sterminato archivio. Ma per restituire alle nuove generazioni le gesta di personaggi che in un recente passato hanno segnato un'epoca, uno stile, una professione, serve un giornalista d'inchiesta che sappia mescolare immagini di repertorio, inviati sul campo e ospiti in studio.

La prima puntata sarà dedicata ad Oriana Fallaci (nella foto), la giornalista italiana più famosa nel mondo, la prima a intuire il rischio di una "sottomissione" all'Islam che non sembra ancora affatto scongiurata il giorno dopo l'attentato alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001.

Con Monteleone ci sarà l'ex direttore del giornale per cui la Fallaci ha lavorato, Ferruccio De Bortoli che ha guidato con successo il Corriere della Sera due volte (dal 1997 al 2003 e dal 2009 al 2015), la giornalista ed europarlamentare Lucia Annunziata, l'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini e il direttore editoriale di questo quotidiano, Vittorio Feltri. Di giornaliste come lei, capaci di dare del tu ai grandi della Terra come Ruhollah Khomeini (senza mettere il velo) difficile trovarne.

I prossimi episodi saranno incentrati sul calciatore di Napoli e Argentina Diego Armando Maradona, sul governatore della Sicilia Piersanti Mattarella ucciso dalla mafia il 6 gennaio 1980, su Franca Viola, la prima donna che ha detto no al matrimonio riparatore e sul suo opposto Moana Pozzi, pornostar morta a 33 anni nel 1994.

Una puntata sarà dedicata anche a Carlo Urbani, il microbiologo che per primo identificò e classificò la Sars dopo una tragica autodiagnosi. Quando capisce di aver contratto il virus si fa mettere in quarantena, salvando così migliaia di vite. Morirà dopo due settimane il 29 marzo 2003.

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