Abete rosso: proprietà, benefici e controindicazioni

L'abete rosso è l'albero simbolo del Natale, ma forse non tutti sanno che questo arbusto vanta numerose proprietà benefiche per l'organismo: ecco le più note

Abete rosso: proprietà, benefici e controindicazioni

L'abete rosso (Picea abies), noto anche come "peccio", è una conifera sempreverde appartenente alla famiglia delle Pinaceae. Assai diffuso nelle zone montane (predilige le condizioni climatiche che si riscontrano tra i 1.200 e i 1.800 metri di altitudine), questo albero viene coltivato a scopo protettivo nelle aree boschive, per ripristinare gli habitat naturali in seguito a fenomeni come il disboscamento e, infine, per prevenire il rischio di valanghe. Lo si riconosce facilmente per le sue caratteristiche peculiari. Particolarmente longevo - può infatti vivere fino a quasi cinquecento anni - l'abete rosso possiede un tronco solido e ben slanciato, sul quale è presente una gran quantità di resina.

Questa resina viene sfruttata dalle api per la produzione della propoli. I rami, invece, sono costellati di foglie aghiformi di colore verde chiaro, tonalità questa che tende a scurirsi con la maturazione. L'arbusto non è conosciuto esclusivamente come simbolo del Natale, sono infatti assai note le qualità del legname e le sue proprietà terapeutiche: espettoranti, balsamiche, antibatteriche, disinfettanti, analgesiche. In particolare, in ambito fitoterapico, tali virtù vengono sfruttate per la realizzazione del famoso olio essenziale di abete rosso. Conosciamo meglio questo gigante buono delle montagne.

La storia dell'abete rosso

Abete rosso

La storia dell'abete rosso è strettamente intrecciata a numerose leggende ispirate, in particolar modo, dalle sue stesse caratteristiche. Poiché infatti quest'albero, nel cuore della stagione invernale, preservava i medesimi colori e una chioma folta e resistente, i popoli antichi lo elessero quale simbolo dell'immortalità e della vita che vince e inganna i normali cicli della natura. L'albero, simbolo del solstizio dell'inverno, era invece dedicato dai Greci ad Artemide, dea della caccia, della natura e protettrice delle donne e quindi veniva considerato una "conifera della nascita", con gli aghi profumati a rappresentare la forza e la resilienza del sesso femminile.

L'abete rosso vestito a festa, con decori e lucine, è l'immagine saliente del Natale. La leggenda narra che il missionario inglese Bonifacio si recò a dicembre in Germania per convertire gli abitanti. Durante il suo cammino si imbatté in un gruppo di pagani, intenti a sacrificare un bambino sotto una possente quercia. Allora Bonifacio, salvato il piccolo, abbatté l'arbusto. Al suo posto nacque un piccolo abete rosso che lo stesso Bonifacio donò come simbolo di vita alla gente del posto. Ecco, dunque, che la simbologia pagana dell'albero fu annessa al culto cristologico del Natale. A partire dal 1700 l'usanza dalla Germania si diffuse in tutta l'Europa, ma divenne popolare in Inghilterra solo nel 1800 quando il principe Alberto, nel castello di Windsor, presentò alla regina Vittoria un abete rosso illuminato da candele.

Le proprietà e i benefici dell'abete rosso

Abete rosso

L'abete rosso, come già accennato, è un vero e proprio alleato della salute. Numerosi sono i suoi benefici. Infatti:

  • Ha un'azione analgesica: l'estratto oleoso, rilassando la muscolatura, è in grado di lenire il dolore localizzato a muscoli e ad articolazioni. Inoltre il rimedio è particolarmente indicato in caso di artrite e di reumatismi;
  • Combatte le infiammazioni delle vie respiratorie: rimedio naturale contro l'influenza, l'olio essenziale stimola il riflesso tussigeno e quindi aiuta a espellere i muchi presenti nel naso e nei bronchi;
  • Migliora la vista: merito dell'elevato contenuto di beta carotene e di vitamina C. Gli estratti acquosi, poi, ritardano l'avvento di complicazioni della retinopatia diabetica;
  • Previene le infezioni: la presenza di componenti negli aghi quali l'alfa-pinene e il mircene donano all'olio essenziale spiccate virtù antibatteriche. In particolare esso è efficace contro l'Escherichia coli e lo Staphylococcus aureus;
  • Contrasta lo stress: in ambito aromaterapico è stato confermato che l'inalazione dell'olio essenziale attraverso appositi diffusori distende mente e corpo e scioglie gli stati di tensione. Al tempo stesso dona all'organismo la giusta energia per affrontare la quotidianità;
  • Deodora: la tipica fragranza boschiva e inebriante impedisce l'insorgenza di sgradevoli odori corporei poiché riduce la proliferazione batterica.

Gli usi e le controindicazioni dell'abete rosso

Abete rosso

Il metodo di utilizzo più diffuso dell'abete rosso è senza dubbio l'olio essenziale, che si ottiene dalla distillazione in corrente di vapore di aghi e di giovani cime. In caso di catarro, è possibile effettuare suffumigi emulsionando tre-quattro gocce in una manciata di sale grosso a cui va aggiunto circa un litro di acqua. Per sfruttare l'azione antibatterica si può aggiungere qualche goccia a saponi e detergenti per il bagno e per la cucina. Si trova sollievo dai dolori muscolari e articolari massaggiando sulle zone interessate un'emulsione ottenuta diluendo due-tre gocce di olio essenziale in un cucchiaio di olio vegetale. Altri impieghi dell'abete rosso contemplano:

  • L'unguento: si produce mediante un processo di distillazione della resina. Dalle proprietà antimicrobiche, disinfettanti e antimicotiche è utile per contrastare le lesioni dovute alle vesciche cutanee. La sua capacità di stimolare la circolazione sanguigna lo rende, altresì, efficace nella lotta alla cellulite;
  • Lo sciroppo balsamico: valido rimedio per il raffreddore, si ottiene dalle pigne che sono ricche di olio essenziale e di resina balsamica;
  • L'infuso di gemme: l'assunzione di tre-quattro tazze al giorno allevia le algie tipiche di sciatica e torcicollo, previene la formazione dei calcoli renali, facilita l'espettorazione del catarro e libera il naso in presenza di sinusite, asma, bronchite e tracheite.

Prima di utilizzare o di assumere l'abete rosso è opportuno chiedere consiglio al proprio medico curante o all'erborista di fiducia.

L'uso topico ad alte concentrazioni e per un periodo di tempo prolungato, soprattutto nei soggetti sensibili, può dar luogo a reazioni cutanee irritative o allergiche che si manifestano con rossore, prurito, gonfiore e formazione di vescicole.

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