Tachicardie e aritmie: cos'è la "manovra di Valsalva" per gestire i battiti accelerati

Chi soffre di tachicardie o aritmie può ricorrere ad una particolare manovra per abbassare i battiti cardiaci: di cosa si tratta, cosa succede al nostro organismo e i consigli per chi fa sport

Tachicardie e aritmie: cos'è la "manovra di Valsalva" per gestire i battiti accelerati
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È stata una gag divertente di Fiorello durante una delle serate dell'ultimo Festival di Sanremo a porre l'accento su una manovra importante per chi soffre si trova a fare i conti con un attacco di tachicardia o per "sbloccare" alcune aritmie: si chiama "Manovra di Valsalva" ed è molto utile per il corretto funzionamento del cuore in attesa della visita di uno specialista e quando ci si trova da soli.

Di cosa si tratta

Lo showman siciliano ha parlato di fare uno sforzo "come quando si deve andare in bagno": la manovra, infatti, consiste in "un'espirazione forzata a glottide chiusa" come spiegano gli esperti. Cosa significa? Espirare è il contrario di respirare, quindi buttare fuori, respingere forzatamente; la glottide è quello spazio che si trova nella laringe e serve per far passare l'aria all'interno della trachea mentre respiriamo. Questa operazione, come detto, può essere molto importante per abbassare la frequenza cardiaca ma anche per eliminare un singhiozzo che non vuole andare via.

Cosa succede

"La insegniamo ai nostri pazienti per lo sblocco di alcune aritmie. Con questa manovra chiediamo al paziente di spingere con la pancia, come uno sforzo evacuativo. In questa maniera si induce uno sblocco di quella che è appunto una situazione di tachicardia parossistica sopraventricolare", spiega al Messaggero il dottor Dalgisio Lecis, Cardiologo al Policlinico Universitario di Roma Tor Vergata. Invece, questa manovra avviene in maniera spontanea quando si sollevano carichi pesanti e durante la defecazione. Con la Manovra di Valsalva si contraggono contemporaneamente i muscoli addominali e quelli espiratori: alcuni studi hanno messo in luce che questa tecnica è in grado di ridurre del 50% anche la pressione tra le vertebre (T12-L1) e fino al 30% a livello del disco L5-S1.

Quali consigli

A chi soffre di tachicardie e aritmie è consigliata un'attività aerobica, ossia di lunga durata e bassa intensità senza sforzi eccessivi ma in modo tale da abituare e dare benefici all'organismo. "Dalla corsetta nel parco alla semplice camminata veloce, tutto questo porta una serie di benefici cardiovascolari ", spiega l'esperto, aggiungendo che in questo modo l'organismo ha benefici sulla pressione sanguigna (che si abbassa) e a lungo termine anche "un abbassamento di quella che è la frequenza cardiaca".

Quando un paziente ha battiti cardiaci elevati, intorno agli 80-90 al minuto, ecco che non si deve esagerare con lo sport di sforzo ma con l'attività aerobica perché si tratta di "uno sforzo che fa bene e che a lungo termine porta ad abbassare la frequenza a livelli più fisiologici e a livelli che fanno bene al cuore".

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