Cronaca locale

Il filo rosso che lega le sardine all'estrema sinistra antagonista

Dal palazzo occupato dove fece irruzione l'elemosiniere del Papa agli attivisti per i migranti del Baobab, passando per le femministe: a Roma le sardine sono legate a doppio filo all'estrema sinistra

Il filo rosso che lega le sardine all'estrema sinistra antagonista

Spin Time Lab, Baobab, Casa delle Donne. Nella Capitale le sardine sono legate a doppio filo al mondo antagonista.

Ieri in piazza Santi Apostoli, dove tremila pesciolini anti leghisti si sono dati appuntamento per chiedere l’abolizione dei decreti sicurezza proprio mentre all’Eur andavano in scena gli stati generali della Lega a Roma, oltre ai rappresentanti di Anpi e Amnesty International, c’erano anche Maura Cossutta della Casa Internazionale delle Donne e Giovanna Cavallo, portavoce di Baobab Experience.

"Vi parlo dallo sprofondo della stazione Tiburtina dove assistiamo centinaia di persone, la guerra è tra l'umanità e la disumanità", grida dal palco l’attivista per l’accoglienza che denuncia come "migliaia di persone siano uscite dai sistemi di accoglienza" proprio a causa delle leggi volute da Salvini. In realtà la tendopoli gestita dai volontari di Baobab a ridosso del secondo scalo ferroviario romano esiste da anni.

A smantellarla per la prima volta da via Cupa, nel 2015, era stato il commissario straordinario di Roma Capitale Francesco Paolo Tronca. Da allora il Baobab, lo stesso centro culturale dove nel 2010 viene scattata la foto simbolo dell’inchiesta "Mondo di mezzo" con Salvatore Buzzi assieme all’ex sindaco Gianni Alemanno e all’ex ministro del welfare, Giuliano Poletti, si trasforma in Baobab Experience. Da qui inizia il lungo peregrinare degli attivisti che si occupano di assistere i cosiddetti migranti transitanti: decine di piazze occupate con tende, materassi e cucine da campo, e centinaia di sgomberi all’attivo.

Nel frattempo si susseguono risse tra i migranti, aggressioni e anche uno stupro ai danni di una clochard polacca. Ad animare il gruppo è Andrea Costa, ex consigliere municipale di sinistra. L’orientamento politico dei volontari, del resto, non è un mistero. Lo scorso novembre l’associazione ha partecipato al corteo di collettivi e centri sociali per chiedere l’abrogazione dei decreti voluti dall'ex ministro leghista e si è mobilitata contro lo sgombero del Nuovo Cinema Palazzo.

Dall’accoglienza fai-da-te alla battaglia delle femministe. Maura Cossutta, figlia d’arte ed ex militante comunista, ha chiesto alle sardine di unirsi alla lotta della Casa internazionale delle Donne, il presidio occupato che ora è a rischio sfratto assieme al centro sociale Lucha y Siesta. Attivista per i diritti delle donne in passato aveva appoggiato la campagna di Arcigay a favore della maternità surrogata in nome della "autodeterminazione" e della "libertà di scelta di tutti".

Dal microfono se la prende con Giorgia Meloni e Virginia Raggi. "Siamo sotto attacco, non abbiamo più la convenzione e ogni giorno rischiamo di essere sgomberate ma nonostante questo continuiamo a dare i nostri servizi", ha detto l’ex parlamentare invitando i pesciolini alla manifestazione che va in scena oggi in Campidoglio per chiedere alla sindaca un'intervento a favore dell'associazione.

E tra gli sponsor delle sardine, oltre a Luciano Benetton e Oliviero Toscani, c’è anche Andrea Alzetta, meglio conosciuto come Tarzan, il re delle occupazioni romane. È proprio il leader di "Action" ad aver dato ospitalità a Mattia Santori e compagni nel palazzo occupato di via di Santa Croce in Gerusalemme per la prima assemblea del movimento, con tanto di foto ricordo allo Spin Time Lab pubblicata sui canali social del gruppo.

Lo stesso centro sociale dei rave party abusivi e del debito di oltre 300mila euro con l’Acea, sanato a modo suo dall’elemosiniere del Papa, monsignor Konrad Krajewski, con un ormai celebre blitz. È anche grazie a lui che i pesciolini anti-Salvini si sono potuti riunire nell’auditorium dell’ex sede Inpdap dopo la manifestazione dello scorso dicembre in piazza San Giovanni.

Con buona pace della legalità.

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