Russia Rapita e assassinata giornalista cecena, erede della Politkovskaja

La donna, vincitrice di vari premi, compreso uno dedicato proprio alla reporter e amica Anja, riapre le polemiche sui diritti umani nella Cecenia apparentemente pacificata di Ramzan Kadyrov, l’uomo forte imposto dal premier Vladimir Putin. L'abolizione del cosiddetto «regime anti-terrorista» in Cecenia era stato accolto quasi con felicitazioni anche dalla stampa estera; da quel momento però si è registrata un’escalation delle famigerate «sparizioni» di civili nella zona. Come se non bastasse, negli ultimi giorni si contano a decine le vittime degli scontri tra ribelli e poliziotti nel Caucaso del Nord, tra Cecenia, Inguscezia e Daghestan. Le Ong russe hanno già protestato per il delitto, denunciando la latitanza delle autorità federali russe e di quelle locali cecene.
Il presidente russo, Dmitri Medvedev, è intervenuto con tempestività: ha espresso le sue condoglianze e lo «sdegno», ordinando al capo del comitato investigativo di prendere «tutte le misure necessarie» per far luce su un omicidio che il Cremlino ritiene collegato in modo «evidente» all’attività della vittima. Ammissione che è una novità in Russia, dove le autorità tendono a minimizzare i frequenti delitti politici.


Secondo alcuni attivisti di Memorial, l’omicidio potrebbe essere una vendetta per recenti articoli della Estamirova in cui denunciava le violazioni dei diritti umani ad opera delle autorità cecene e dei «siloviki», gli uomini legati agli apparati di sicurezza.
MarAl

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