L’acetone chiamata anche chetosi designa uno stato metabolico diffuso soprattutto nei neonati e nei bambini fino a dieci anni. Molti però non sanno che è frequente anche in alcuni adulti. Si manifesta a causa di un’eccessiva produzione da parte dell’organismo di chetoni.
Questi ultimi non sono altro che delle sostanze di scarto che l’organismo produce in seguito alla combustione dei grassi utili per produrre l’energia necessaria per affrontare sforzi e compiti quotidiani. Nella maggior parte dei casi questo stato metabolico è legato ad un’alimentazione povera di carboidrati ma ricca al contrario di zuccheri e grassi animali.
Solitamente l’acetone è un disturbo transitorio. La sua durata può variare dalle ventiquattro alle quarantotto ore circa. Nei bambini cessa di esistere con l’avanzare degli anni. Quando però negli adulti degenera si trasforma in un altro stato metabolico chiamato chetoacidosi che può comportare dei seri problemi di salute. I soggetti più a rischio tra gli adulti, oltre alle donne in gravidanza o durante la fase dell’allattamento, sono coloro che soffrono di diabete sia di tipo 1 che di tipo 2, ipertiroidismo o disturbi alimentari come la bulimia e anoressia.
Quali sono i sintomi e le cause dell’acetone
I classici sintomi dell’acetone o chetosi sono un persistente alito cattivo, nausea ricorrente, vomito e costante bruciore di stomaco. Questi particolari sintomi possono differire a seconda che ci riferiamo ai bambini o agli adulti. Solitamente nei bambini i classici sintomi sono accompagnati anche da sonnolenza, debolezza cronica, facile irritabilità e disidratazione. Inoltre la lingua risulta essere ricoperta da una strana patina biancastra.
Rispetto ai bambini, i sintomi degli adulti risultano più evidenti e comprendono anemia, abbassamento della pressione arteriosa, debolezza cronica, bisogno continuo di bere e aritmie cardiache. Oltre al consumo eccessivo di alimenti a base di zuccheri questo stato metabolico può essere causato da un regime alimentare in cui si consuma poca frutta e verdura, un apporto minimo di acqua e un consumo eccessivo di insaccati e caffè. A favorire l’acetone negli adulti è anche l’abuso di alcol, droghe e farmaci cortisonici o diuretici.
Come prevenire l’acetone
La diagnosi certa dell’acetone viene effettuata tramite test delle urine e determinati esami del sangue in laboratorio. Questi sono in grado di evidenziare efficacemente la presenza o meno di chetoni nell’organismo e rilevare i livelli di acidità. Per facilitare l’eliminazione dello stato metabolico bisogna intervenire innanzitutto sul regime alimentare. Infatti, il consiglio principale degli esperti è quello di rispettare una dieta sana ed equilibrata che limita il consumo di zuccheri e grassi animali in eccesso.
L’ideale sarebbe prediligere un regime alimentare che consente di apportare all’organismo i carboidrati complessi. Via libera quindi a pasta e pane oltre ai legumi, i cereali e le carni magre e bianche.
Inoltre in caso di acetone bisogna fare attenzione a idratare il più possibile l’organismo apportando acqua e liquidi a volontà. Al contrario bisognerebbe limitare il consumo del latte intero (risulta molto grasso rispetto a quello parzialmente scremato), delle merendine confezionate, dl cioccolato, dei cibi fritti e della carne rossa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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