Benessere

Danzaterapia, cos'è e quali sono i benefici

Questa forma di arteterapia consente a chi la pratica di appropriarsi di una vera conoscenza del proprio essere

Danzaterapia, cos'è e quali sono i benefici
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«Chi danza acquista un potere magico che elargisce vittoria, salute, vita; nella danza un legame mistico unisce la tribù tutta al libero manifestarsi della propria individualità in una completa aderenza al proprio io. Nessuna arte ha confini così ampi». Le parole dell'etnomusicologo e organolo tedesco Curt Sachs descrivono con precisione la danzaterapia, ovvero una forma di arteterapia che utilizza il connubio tra il movimento e la musica con finalità curative. Perno essenziale della stessa è il singolo individuo considerato, secondo la teoria olistica, come unione inscindibile di corpo e mente. In quest'ottica, dunque, il benessere non è altro che uno stato di equilibrio fra il soma e la psiche.

Sin dall'antichità la danza ha avuto una forte valenza simbolica. Le movenze non erano semplici coreografie da intrattenimento, bensì espressione di un linguaggio emotivo vicino all'inconscio. Si ballava per dar voce a qualcosa o per sciogliere qualche nodo interiore. La danzaterapia (oggi adottata in contesti privati e pubblici ospedalieri ed educativi) reinterpreta proprio questa concezione e lo fa attraverso la figura del danzaterapeuta (nel 1997 è stata istituita l'Associazione Professionale Italiana Danzamovimentoterapia) che guida i suoi allievi verso una più profonda consapevolezza del proprio essere e del proprio sentire.

Danzaterapia, un po' di storia

Danzaterapia

Come già accennato, la danzaterapia ha origini antiche. Si pensi, infatti, ai balli tribali degli Indiani d'America e delle tribù indigene dell'Africa pre-colonizzazione che, oltre a definire l'identità di un gruppo, avevano fini catartici. Queste usanze si diffusero nelle zone europee grazie alla colonizzazione. Le prime forme dell'arteterapia le ritroviamo nel Regno Unito agli inizi del XX secolo. In America, tra i fondatori della stessa, figura la ballerina Marian Chace che negli anni Trenta fondò a Washington una scuola dove veniva data una grande importanza all'interiorità dei danzatori e alla comunicazione non verbale attraverso cui essi esprimevano il proprio vissuto.

La danza con finalità terapeutiche è una specie di appendice della danza moderna che si contrappone alla danza espressiva sin dai primi anni del Novecento. Nomi importanti sono quelli di Isadora Duncan, Ted Shawn, Jaques-Dalcroze, Mary Wigman, Doris Humphrey. In Italia, a differenza degli altri contesti europei, la danzaterapia stenta a decollare. La situazione cambia con la dottoressa Renata Righetti, specializzata in terapie psicologiche con ampiezza spirituale, in riabilitazione psichiatrica e in logoterapia. Secondo Righetti la musica e il movimento attivano e riequilibrano i sette chakra.

La danzaterapia e la coscienza di sé

Danzaterapia

La psiche e il soma sono strettamente collegati. Le sofferenze o il benessere dell'uno si riflettono sull'altro e viceversa. La danzaterapia è espressione tangibile di questa concezione. Attraverso le movenze il paziente, non solo prende coscienza con il proprio corpo e con le sensazioni di piacere e di leggerezza che questo è in grado di donare, ma riesce altresì a dare voce o a liberarsi di qualcosa che attanaglia la sua interiorità. La danzaterapia assomiglia ad una seduta di meditazione in movimento che consente a chi la pratica di approdare ad una nuova e più profonda conoscenza di sé.

Le tensioni si sciolgono e affiorano in superficie sentimenti repressi. In questo percorso comunicativo si apprendono vitù quali la calma e la pazienza fondamentali per raggiungere uno stato di sublimazione spirituale che è il fine ultimo del ballo. Al pari del concetto di gioco descritto dal pediatra e psicoanalista Winnicott, la danzaterapia crea uno spazio transizionale, ossia un momento simbolico con cui esprimere le istanze più profonde ed affermare la propria vera identità.

Danzaterapia, a chi è consigliata

Danzaterapia

Le aree terapeutiche della danzaterapia sono quattro:

  • Area cognitiva: migliora determinate competenze fra cui lo schema corporeo e l'apprendimento dei concetti;
  • Area razionale: migliora le relazioni interpersonali;
  • Area psicomotoria: migliora la propriocezione e la coordinazione motoria;
  • Area emotiva: migliora la capacità di manifestare le emozioni.

La danzaterapia, praticabile da tutti e a qualsiasi età, è tuttavia consigliata a chi soffre di particolari disturbi psichiatrici e psicologici: attacchi di panico, depressione, fobia sociale, disturbi psicosomatici e del linguaggio, psicosi.

Ancora disturbi ossessivi compulsivi, dipendenze, difficoltà relazionali, anoressia e bulimia.

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