Secondo Natura

Floriterapia, il benessere che viene dai fiori

Una cura che viene dalla natura e che può aiutare a ritrovare il proprio equilibrio psicofisico

Floriterapia, il benessere che viene dai fiori

La ricerca del benessere è uno dei pilastri umani: le persone vogliono vivere più a lungo e nelle migliori condizioni. Mantenere un buono stato di salute presuppone un'attenzione nei confronti del proprio corpo e della propria mente: quante volte ci si sente dire che bisogna mangiare meno e meglio, che bisogna muoversi di più, passeggiare nella natura, dedicare del tempo a sé stessi, assecondare e sviluppare capacità creative?

In tutto questo, spesso ci si dimentica delle emozioni, che pure giocano un grande ruolo nel raggiungimento del benessere. Sono queste ultime ad influenzare i pensieri o è il contrario? Rabbia, paura e senso di inadeguatezza si possono sempre controllare? E se si riescono in qualche modo a gestire vuol dire che si può scegliere quali emozioni provare? Si può decidere di essere felici in ogni momento o di resistere impavidi davanti a situazioni che terrorizzano?

Difficile rispondere. Ma è anche vero che porsi domande significa essere disposti a cercare. E il viaggio verso la conoscenza di sé non richiede altro bagaglio che questa disposizione. Davanti al poliedrico mondo degli stati d'animo ci si ritrova perlopiù impreparati (a meno che non si abbia l'abitudine di rivolgersi a psicologi e psicoterapeuti). Che fare davanti a un'emozione negativa? Reprimerla? Ignorarla? Curarla?

Un medico che tentò di rispondere fu l'inglese Edward Bach, vissuto a cavallo tra l'800 e il '900. Divenne famoso perché abbandonò i suoi studi sui batteri per dedicarsi alle emozioni. Ma non solo. Cercò inoltre nei fiori della campagna gallese che circondava la sua abitazione, la "materia" delle sue nuove ricerche. Bach era convinto che "le origini della malattia non sono materiali" e che "la patologia è solo l'ultimo effetto, evidente nel corpo, di forze che agiscono da tempo in profondità". Vi sarebbero 38 condizioni che generano un malessere psichico, a queste corrispondono altrettante essenze ricavate dai fiori.

"Possiamo paragonare le condizioni individuate da Bach, raggruppate in 7 categorie, agli archetipi emotivi propri di ogni essere umano (paura, solitudine, incertezza, disinteresse per il presente, disperazione, preoccupazione eccessiva per gli altri e ipersensibilità alle influenze) spiega Gabriella Tarantini, titolare de La Mia Erboristeria a Milano - I rimedi floreali agiscono per armonizzare ed equilibrare la personalità, significa che non sopprimono l'emozione negativa, ad esempio la paura - che ha una sua funzione, infatti abbiamo bisogno di essere prudenti - ma l'ansia e il panico che l’accompagnano, dunque gli eccessi. Secondo Bach i fiori hanno proprietà armonizzanti".

Come si sceglie il rimedio giusto e come si assumono i fiori?

"Conta sicuramente ascoltarsi e avere una chiara percezione dello stato psicologico del momento. L'esperienza porta alla precisione e col tempo si intuirà sempre meglio qual è il fiore più giusto per il disequilibrio emotivo presente. Le essenze floreali si preparano tramite esposizione al sole o bollitura. Il prodotto si presenta in forma liquida, le essenze sono diluite in acqua e brandy o solo in acqua se il preparato è destinato a bambini o animali. Si assumono sotto la lingua, con il contagocce, da tre a quattro volte al giorno".

E se il rimedio non fosse quello adatto? Vi sono effetti collaterali?

"Se il rimedio non è appropriato non succede nulla, semplicemente sarà un "fiore" che non avrà alcun effetto. Non vi sono effetti collaterali, i fiori non interferiscono con i farmaci. Sono adatti a qualsiasi età".

In commercio esistono anche altri fiori oltre a quelli di Bach?

"Si. Bach è considerato il pioniere della floriterapia ma in vendita nelle erboristerie e farmacie ci sono anche i fiori australiani e quelli californiani: nascono in terre diverse, sempre con la finalità di riequilibrare gli stati emotivi".

Abbandoniamo la teoria e proviamo ad instillare una goccia (è il caso di dire) di curiosità accennando a 3 fiori che rispondono molto bene al periodo primaverile. Ecco le principali caratteristiche di questi fiori:

Elm (Ulmus procera)

Utile per chi teme di non farcela e ha la sensazione di non riuscire a svolgere i propri compiti e per chi percepisce una mancanza di energia dovuta all'eccessivo lavoro e responsabilità. Elm potrebbe essere utile alle donne che lavorano e agli studenti "modello" che si pongono sempre alti traguardi: è un fiore che dona un rinnovato entusiasmo e riequilibra il senso di responsabilità. Risponde bene in caso di insonnia, ansia, difficoltà di concentrazione o nelle difficoltà adolescenziali e per le neomanme è molto utile nella convalescenza post-partum.

Olive (Olea europea)

Consigliato in caso di enorme stanchezza fisica, esaurimento delle energie, convalescenza dopo malattie o ripresa dopo intensi sforzi fisici. Il fiore dell'olivo nel metodo Bach è il fiore della forza, della pace e della serenità. Bach lo indica "per coloro che hanno molto sofferto nel corpo e nello spirito e sono così stanchi ed esauriti da non sentirsi più in grado di fare alcuno sforzo". Si può utilizzare anche per affaticamento dovuto ad alimentazione errata e mancanza di riposo. È un rinvigorente psicofisico che aiuta a gestire al meglio l'energia vitale.

Walnut (Juglans regia)

Serve come supporto in caso di incapacità di adattarsi al cambiamento nelle fasi fisiologiche della vita, se si riscontra incostanza, influenzabilità, difficoltà di perseguire gli obiettivi specie nei periodi di grandi mutamenti. Walnut è il fiore del cambiamento, Bach lo definisce "spell-breaker", cioè colui che rompe l'incantesimo, che dona il pizzico di audacia per portare a compimento nuovi progetti e che aiuta nell'adattamento alle fisiologiche fasi della vita.

Un'applicazione pratica è quella di usarlo per i bambini in fase di dentizione, che hanno paura del primo giorno di scuola o degli esami, o per gli adulti che devono affrontare un grande cambiamento di vita (pensionamento, trasferimento di lavoro, nuove mansioni).

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