Sindrome di Tako Tsubo: che cos’è e come prevenirla
18 Maggio 2019 - 12:30La sindrome di Tako- tsubo è nota come “sindrome del cuore infranto”. È una patologia letale e misteriosa che colpisce soprattutto le donne. Sulle cause e le cure si conosce poco
La sindrome di Tako- tsubo o “sindrome del cuore infranto” è una malattia vera e propria. È una patologia insidiosa dal termine estremamente misterioso.
Colpisce principalmente il genere femminile. Si stima che colpisce le popolazioni asiatiche e caucasiche. Il 90% dei casi registrati ha come protagoniste donne di età compresa tra i 58 e i 75 anni. Questa patologia del cuore provoca delle alterazioni del microcircolo coronarico anche in persone che non hanno mai sofferto di particolari disturbi cardiaci.
La sindrome di Tako- tsubo provoca un consistente blocco all’apice del cuore. Esso contraendosi assume la forma di un “collo sottile” che ricorda la forma del vaso molto utilizzato in Giappone. Esso è il tako- tsubo, utile come trappola per i polpi. Questa patologia provoca gli stessi sintomi di un infarto. Si presenta infatti con dolori acuti al petto e affanno improvviso. Viene associata inevitabilmente ad una malattia neurologica e psichiatrica perché provocata da un forte stress emotivo e psicologico.
I ricercatori svizzeri dell’Ospedale di Zurigo, impegnati a studiare le cause e le potenziali cure, dichiarano che di questa sindrome si ha poca consapevolezza e scarse conoscenze. Eppure essa si presenta in forma letale per le vittime, intaccando il loro benessere psico- fisico. Nei casi più estremi porta al decesso.
Giacché la causa di questa patologia risiede nella mente emozionale ed è causata dallo stress o da una forte ed intensa emozione, bisognerebbe prima di tutto agire sulle cause che la scaturiscono. Capire l’origine delle emozioni intense e dello stress. Occorrerebbe limitare gli eccessi di rabbia se si è dei soggetti vulnerabili ed emotivi.
Dal punto di vista fisico, invece occorrerebbe limitare gli sforzi esagerati che provocano stanchezza e spossatezza.