Salute

Stress e didattica a distanza, come affrontarla a ogni età

La didattica a distanza (Dad) è la dimensione che la scuola e l'istruzione hanno dovuto assumere in tempi di pandemia da Covid 19. Ecco alcuni suggerimenti perché lo stress correlato alla Dad si trasformi per studenti e docenti solo in un brutto ricordo

Stress e didattica a distanza, come affrontarla a ogni età

La famigerata Dad (acronimo che significa, appunto, Didattica a Distanza) è ormai una realtà consolidata per la maggior parte degli studenti e dei docenti italiani. Una modalità di far lezione che, se da una parte ha permesso di non interrompere completamente il percorso di crescita e apprendimento dei ragazzi, dall’altra ha costretto i protagonisti della scuola a confrontarsi con dinamiche e approcci comunicativi poco sperimentati in precedenza.

Tra i suoi “effetti collaterali”, si assiste all’accumulo di una forte carica di stress, sia da parte dei discenti, che faticano significativamente a calibrare i propri ritmi di vita con la Dad, che da parte degli insegnanti che, talvolta, lamentano un aumento significativo del loro carico di lavoro, in assenza peraltro di feedback circa il gradimento delle lezioni. Il rischio di burnout è dunque dietro l’angolo.

La generazione Z, stirpe di nativi digitali, non ha avuto difficoltà ad utilizzare software come Zoom, Microsoft Teams, Google Classroom e le altre principali piattaforme adottate per l’e-learning, ma le ricadute psicologiche della pandemia, che ha impedito il rientro tra i banchi, non possono essere trascurate.

La scuola in presenza, amata o odiata che fosse, ha sempre rappresentato un luogo di aggregazione, di socialità, di relazione e ha favorito il senso di comunità: una palestra di vita per ragazzi intenti alla costruzione della propria identità sociale, che ora si trovano spaesati, disorientati e scossi.

Didattica a distanza, come arginare lo stress

studente stressato Dad

Stress, ansia e carenza di concentrazionesembrano essere i principali sintomi disfunzionali della didattica a distanza, con una prevalenza di ricadute depressive nelle ragazze, mentre i ragazzi tendono ad essere più aggressivi, arrabbiati e oppositivi.

Ci sono però alcuni accorgimenti che, se adottati correttamente, possono arginare questa situazione di disagio, solitudine e isolamento.

  • Prepararsi allo studio in modo adeguato. È importante che il momento della lezione sia da intendersi come lezione formale, proprio come quella che si svolge in classe. No, quindi, alla didattica a distanza in pigiama o stravaccati in cucina. Sarebbe preferibile studiare e seguire le lezioni in uno spazio di lavoro ordinato e specificamente deputato allo scopo.
  • Focalizzarsi sul presente. Sarebbe opportuno evitare di ingenerare negli studenti delle aspettative su eventi che potrebbero verificarsi in futuro, quando tutto sarà finito e si potrà finalmente tornare alla normalità, sforzandosi invece di accettare e concentrarsi sulla situazione presente. Il vivere “momento per momento”, come insegna la mindfulness, una pratica meditativa piuttosto in voga, è anche una buona strategia per allontanare l’ansia e non disperdere energie in pensieri inutili o ridondanti.
  • Non eliminare l’attività fisica. Per migliorare la concentrazione e favorire la coesione familiare, ritagliarsi dello spazio per svolgere esercizio fisico è di cruciale importanza. Sfruttare ogni spazio a propria disposizione per allenarsi, dalle terrazze ai cortili, dai giardini ai parchi, sempre nello scrupoloso rispetto della normativa anti- Covid, potrebbe rivelarsi un toccasana per discenti di ogni età.
  • Non avvelenare il clima in famiglia. In psicologia, diversi studi hanno evidenziato come il comportamento e lo stato d’animo dei genitori fungano come una sorta di termometro emotivo per l’umore dei propri figli. L’ansia, inoltre, è “contagiosa”: lo stress a cui sono sottoposti gli alcuni membri della famiglia potrebbe generare ulteriore angoscia nei conviventi. I genitori dovrebbero pertanto, nei limiti del possibile, sforzarsi di mantenere un atteggiamento pacato e serafico anche attraverso pratiche di meditazione o di yoga.
  • Fare attenzione alle proprie abitudini alimentari. Un’alimentazione sana può facilitare la capacità di concentrarsi e ridurre l’ansia e lo stress ingenerato dalla didattica a distanza. Un ruolo di spicco possono avere gli spuntini di metà mattinata e metà pomeriggio, utilissimi a contrastare il fisiologico calo energetico di questi orari, mantenendo il tasso glicemico costante. Yogurt, frutta secca, macedonia, pane integrale, un frutto di stagione possono essere delle ottime e sfiziose merende per gli studenti.
  • Compiere delle attività alternative allo studio e offline. Periodicamente, sarebbe necessario trascorrere delle ore di pausa e di disconnessione dalla rete. Leggere un buon libro, magari discutendone con l’intero nucleo familiare, cimentarsi in un gioco in scatola, mettersi a cucinare oppure, semplicemente, partecipare alla quotidianità familiare, rassettando la propria stanza o lavando i piatti, sono tutti comportamenti che possono aiutare a non rendere la didattica a distanza un’esperienza alienante, deprimente e stressante.
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