Il Comune di Milano ha inoltrato alla Regione la richiesta dello stato di calamità per l’ esondazione del Seveso del 18 settembre scorso. I danni ammonterebbero a oltre 30 milioni di euro. Il sindaco, Letizia Moratti, ha detto di aver inviato una lettera e aver sentito il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni. Sulla stima dei danni, che hanno causato la chiusura di alcune fermate della metropolitana per diversi giorni, è cauta. "Stiamo quantificando - ha spiegato -. L’importante per noi è stato riprendere più rapidamente possibile il servizio. In confronto a episodi molto meno gravi successi in grandi città come Madrid e New York abbiamo ripreso in pochi giorni mentre loro ci hanno messo diverse settimane". Di tutto questo si parlerà il 7 ottobre in un incontro nella sede della Provincia di Milano, incontro convocato dalla Regione (in primis l’assessorato al Territorio e Protezione Civile). "Servirà a fare il punto su quali interventi fare - ha spiegato l’assessore lombardo al Territorio Daniele Belotti -. Illustreremo il piano per la difesa del suolo già approvato dalla giunta che per Milano stanzia 75 milioni di cui 33 per il Seveso". I soldi dovrebbero servire a raddoppiare il canale scolmatore e a creare una vasca di laminazione a Senago.
Opere che "non risolveranno il problema al 100% - ha aggiunto Belotti - ma comunque ridurranno di molto il rischio di esondazioni". Alla riunione è stato invitato anche il sindaco di Senago, che sarebbe contrario alla realizzazione della vasca nel suo comune.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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