Un nuovo campo nomadi. Una nuova area per gli sgomberati di Capo Rizzuto. Lidea è di don Virginio Colmegna: un campetto per dare ospitalità a settanta e rotti rom, metà dei quali bambini, che occupavano abusivamente unarea alla periferia di Milano. Proposta che, tra laltro, vede lex direttore della Caritas come garante. Offerta gradita alla Provincia di Milano che, sulla carta, ha individuato sei aree «disponibili»: «Tre a Milano e tre nellhinterland» come sostiene lassessore provinciale allIntegrazione Francesca Corso.
Sei aree poste lungo la Tangenziale milanese, con laggiunta di altri spazi privati che, in questi giorni, sono stati censiti dalle associazioni di volontariato. E, forse, già oggi sarà «ufficializzato» il nuovo insediamento, mentre tra Comune di Milano e Provincia cè ora la mediazione della Curia ambrosiana. Tentativo benedetto dal cardinale Dionigi Tettamanzi che auspica una soluzione condivisa nonostante le polemiche e i colpi bassi dei politici. Annuncio del nuovo campo che potrebbe arrivare nel bel mezzo della conferenza stampa organizzata da don Colmegna per mostrare alla stampa quello che sta facendo, gli interventi concreti fin qui fatti per rivestire e sfamare (ma non per dare un tetto) ai nomadi: «La situazione è al limite del collasso, bisogna fare in fretta e che le Istituzioni si siedano attorno a un tavolo». Vertice dove don Colmegna vuole essere ospite: «Se ci sarà un tavolo per risolvere il problema noi ci sarememo. Come sempre».
Autoinvito «a trovare una soluzione rapida» mentre Palazzo Marino ribadisce che «sul territorio milanese non cè spazio per nuovi campi» e che «latto di generosità spetta ai Comuni dellhinterland». Ma dalle giunte di centrosinistra non arriva nessuna risposta: nessuno vuole collaborare a risolvere il problema, a prendersi campi nomadi in casa, nonostante don Colmegna sia disponibile a farsi garante perché «qui ci sono delle persone in ballo, mica aria fritta».
Constatazione che non sembra affatto smuovere la generosità delle amministrazioni della provincia, neanche con la possibilità di aprire campi con il sostegno dei fondi regionali. Mancanza di collaborazione che la Curia osserva con fastidio. Conferma che la sinistra preferisce le polemiche al fare.
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