Il sindaco prepara l’ordinanza «Caldaie spente 2 ore prima»

Per adesso è solo una raccomandazione ma potrebbe diventare presto obbligatorio

Lo smog è alle stelle. Milanesi, spegnete le caldaie due ore prima. Per ora è solo una «calda raccomandazione» del sindaco Letizia Moratti, ma presto potrebbe diventare un’ordinanza. Un obbligo per tutti, con tanto di controlli e sanzioni. Per ora il Comune preferisce provare con il ragionamento e la persuasione. «La situazione ambientale è particolarmente critica - spiega senza mezzi termini l’assessore all’Ambiente Edoardo Croci -: per undici giorni consecutivi il Pm10 ha sforato la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo». Con il limite dei 35 giorni concessi dalla direttiva europea già bruciati da Milano lo scorso 24 febbraio. Già finita l’euforia da Ecopass? A Palazzo Marino rispondono con una «situazione ambientale particolarmente critica». Non piove da settimane, non c’è vento e la temperatura è stabilmente di 5 gradi sopra la media stagionale. Due buoni motivi per essere un po’ più attenti alla caldaia di casa. Oltre al terzo che, visti i tempi, non è proprio da sottovalutare. E cioè il risparmio che, con i combustibili ormai alle stelle, potrebbe essere già di per sé una buona ragione per indossare in casa un maglione in più e spegnere il riscaldamento qualche ora prima.
I dati fanno riflettere. Secondo le ricerche dell’Agenzia mobilità e ambiente del Comune, infatti, nei mesi invernali l’inquinamento da riscaldamento pesa quanto quello da traffico nel rendere l’aria irrespirabile. «Solo spegnendo due ore prima - assicura Croci - si potrebbero ridurre le emissioni di Pm10 nell’aria dal 6 al 12 per cento di questa quota». Come a dire che un piccolo sacrificio significherebbe moltissimo per la salute dei milanesi. «Palazzo Marino ha già dato il buon esempio - assicura il vicesindaco Riccardo De Corato -. Qui stacchiamo già alle cinque del pomeriggio. E nessuno batte i denti per il freddo». Orari già contingentati anche nei 1.500 stabili comunali che da giorni applicano le nuove disposizioni. Restano gli altri 53mila di proprietà dei privati. Per ora c’è il «consiglio» ai milanesi e lunedì la riunione con i gestori, gli amministratori di condominio e i rappresentanti dell’Anaci che verranno invitati a far appello alla propria «responsabilità individuale». Poi si vedrà.
Il Comune, intanto, continua nella sua campagna di controllo delle caldaie per abbattere le emissioni. Già ispezionato il 15 per cento dei grandi impianti centralizzati e il 5 per cento di quelli autonomi, con le verifiche a quota 15mila.

Da ricordare che lo scorso anno almeno la metà non era a norma. «Vogliamo risanare l’aria - conclude Croci - con una serie di interventi mirati. Il più importante sono le nuove metropolitane, ma per quelle ci vorrà qualche anno. Nel frattempo bisogna che tutti collaborino».

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