«È una dichiarazione di guerra che appare scandalosa». Roberto Formigoni commenta così la decisione del Consiglio dei ministri di impugnare alcune norme della legge della regione Lombardia sul trasporto aereo. «Decisione infondata dal punto di vista costituzionale e del diritto» annota il Governatore. Come dire: «È una scelta dettata da una sola volontà: fermare la Lombardia».
«Azione ostile» sul fronte Alitalia-Malpensa «contro la difesa dei diritti civili» nonostante la legge regionale, «come riconosce il ministro Linda Lanzillotta», interviene in una materia «aperta allintervento legislativo regionale» con, tra laltro, «un intervento, diciamo pionieristico» poiché «nella normativa statale - anteriore alla riforma del Titolo V - non cè alcun ruolo di qualche rilievo per le Regioni». Incomprensibile, dunque, la decisione del Consiglio dei ministri di impugnare la legge, anche perché «la normativa comunitaria incoraggia limmissione delle Regioni nei processi decisionali dello Stato». Un atto «in barba alla Costituzione» sostiene lassessore alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo: «Pur riconoscendoci la legittimità di legiferare in materia di trasporto aereo - tra laltro, la legge fu approvata a larga maggioranza -, il Consiglio dei ministri assume un provvedimento che si spiega solo con la volontà di dire alle Regioni giù le mani».
Nellattesa di «conoscere nel merito le singole censure governative», Regione Lombardia precisa pure che «sugli slot, la legge regionale non si appropria della competenza a stabilire i criteri per la loro assegnazione bensì stabilisce un concorso della Regione nella loro definizione».
Annotazioni che martedì Formigoni ripeterà al Tavolo Milano su Malpensa, «in quella sede, a Roma, vedremo quanta intenzione ha il governo di dare ascolto alle nostre fondatissime ragioni. Noi abbiamo sempre cercato laccordo e se Romano Prodi confermerà Malpensa, per una volta io griderò viva Prodi».
E le «ragioni» pro Malpensa si ritrovano, osserva il governatore, «pur non usando le stesse parole» nel documento messo a punto ieri dal Pd che quindi è «fortemente condivisibile».
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