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Privacy a scuola, ecco come rispettarla

Le nuove linee guida per la tutela della privacy e del trattamento dei dati sensibili a scuola

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L’innovazione tecnologica moltiplica le opportunità di interazione tra le persone e potenzia anche gli strumenti della didattica, ma la privacy a scuola è sempre più a rischio e occorre proteggerla dai pericoli della Rete. Ne è ben consapevole l’Autorità garante della privacy, che ha pubblicato di recente alcune importanti linee guida relative al trattamento dei dati personali nelle istituzioni scolastiche.

Il documento si rivolge a studenti, insegnanti, dipendenti scolastici e famiglie e dedica particolare attenzione alle innovazioni normative e al corretto utilizzo delle nuove tecnologie (registro elettronico, didattica a distanza, registrazione delle lezioni, ecc.), concentrandosi anche su alcuni fenomeni preoccupanti che possono coinvolgere i più giovani, come il cyberbullismo, il revenge porn e il sexting. Esso rappresenta una versione aggiornata del documento di indirizzo “La scuola a prova di privacy”, che attualizza e amplia i contenuti già presenti nel vademecum diffuso nel 2016 e li pone in linea con il Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali (GDPR).

Le scuole siano trasparenti

Tutte le scuole hanno l’obbligo di far conoscere agli “interessati” (studenti, famiglie, docenti e altro personale) come vengono trattati i loro dati personali. Il linguaggio dell’informativa deve essere facilmente comprensibile anche dai minori e deve contenere, in particolare, gli elementi essenziali del trattamento, specificando che le finalità perseguite sono limitate esclusivamente al perseguimento delle funzioni istituzionali necessarie per assicurare il diritto all’istruzione e alla formazione attraverso l’erogazione dell’attività didattica.

Il rispetto della privacy in Rete

I giovani devono essere consapevoli che le proprie azioni in Rete possono produrre effetti negativi anche nella vita reale e per un tempo indefinito. Troppi ragazzi, insultati, discriminati, vittime di cyberbulli, soffrono, possono essere costretti a cambiare scuola o, nei casi più tragici, arrivare al suicidio. È quindi estremamente importante prestare attenzione in caso si notino comportamenti anomali e fastidiosi su un social network, su sistemi di messaggistica istantanea (come WhatsApp, Snapchat, Skype, Messenger, etc.) o su siti che garantiscono comunicazioni anonime.

Se si è vittime di commenti odiosi, di cyberbullismo, di sexting, di revenge porn o di altre ingerenze nella propria vita privata, non bisogna aspettare che la situazione degeneri ulteriormente. Occorre avvisare subito i compagni, i professori, le famiglie se ci si rende conto che qualcuno è insultato o messo sotto pressione da compagni o da sconosciuti.

Recite e gite scolastiche: le regole da osservare

Non violano la privacy le riprese video e le fotografie raccolte dai genitori durante le recite, le gite e i saggi scolastici. Le immagini, in questi casi, sono raccolte per fini personali e destinate a un ambito familiare o amicale e non alla diffusione. Va però prestata particolare attenzione alla eventuale pubblicazione delle medesime immagini su Internet e sui social network.

In tali casi la diffusione di immagini dei minori richiede, di regola, il consenso informato degli esercenti la responsabilità genitoriale e delle altre persone presenti nelle fotografie e nei video.

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