Cultura e Spettacoli

Tutti i segreti di Joker

Quando è arrivato al cinema Joker ha ottenuto un enorme successo di critica e pubblico: ma quali segreti si nascondono dietro un simile risultato?

Joker, tutti i segreti dietro il successo del film

Dopo essere stato presentato in anteprima mondiale al festival di Venezia nel 2019 - dove ha ottenuto otto minuti di standing ovation - Joker arriva stasera in tv alle 21.44 su canale 5. La pellicola è stata premiata alla kermesse veneziana con il Leone d'Oro per il miglior film e Joaquin Phoenix ha ottenuto il premio Oscar come miglior attore protagonista.

Joker, la trama

Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) è un uomo che ha dei disturbi mentali che lo rendono un reietto nella società di Gotham, un bersaglio di bulli e ragazzini che lo prendono di mira anche mentre lavora. Chiuso in un'esistenza in cui i giorni sono sempre tutti uguali l'uno all'altro, Arthur ha un sogno: sfondare come comico da cabaret e vedere così la sua vita cambiare. Inoltre Arthur sogna di essere invitato sul divano di Murray Franklin (Robert De Niro), un presentatore del piccolo schermo molto famoso. Tuttavia Arthur scoprirà che le persone continuano a ridere di lui e non delle sue battute. Ferito nell'orgoglio, fragile nella mente e pieno d'ira per una società che continua a lasciarlo ai margini, Arthur finirà con lo sporcarsi le mani in modo violento, dando il via ad una serie di eventi che andranno peggiorando sempre di più e che finiranno con il renderlo il cattivo della sua storia.

Un capolavoro non originale: le somiglianze con Martin Scorsese

Joker è una pellicola che il regista Todd Phillips ha tratto dalla graphic novel Batman: The killing joke di Alan Moore. Tuttavia il fumetto è stato per il metteur en scene solo un elemento da cui partire, qualcosa su cui costruire il suo impianto narrativo. In effetti Joker è un film che deve moltissimo alla filmografia di Martin Scorsese e, soprattutto, ai film di Scorsese che vedevano proprio Robert De Niro come protagonista. Non a caso, secondo IMDB, all'inizio la Warner Bros voleva che fosse proprio Martin Scorsese a dirigere il film, ma il regista era impegnato sul set di The Irishman. Nonostante il suo rifiuto, però, Joker è comunque pieno di Martin Scorsese. Ad esempio ha molti tratti in comune con Taxi Driver: in entrambi i film il protagonista affronta dei problemi mentali e un forte senso di solitudine. In tutti e due i film si mostra la lenta discesa dei protagonisti verso un senso di follia e paranoia che sfocia poi nella violenza e negli omicidi.

Un altro elemento che lega i due film è, come scrive Screen Rant, il rapporto che l'Arthur di Joaquin Phoenix e il Travis di Robert De Niro hanno con le donne. In Joker, infatti, una parte del racconto è legata alla relazione che il protagonista instaura con la vicina Sophie (Zazie Beetz): una relazione che somiglia molto a quella che Travis costruisce con Betsy, la volontaria interpretata da Cybill Shepher.

Ma forse il film di Scorsese a cui Joker somiglia di più è Re per una notte. Quest'ultimo parla di un uomo - interpretato sempre da Robert De Niro - che sogna di avere successo come comico. Anche lui, come Arthur, non ha le carte in tavola per realizzare il suo sogno e la sua comicità non basta per fargli avere un posto d'onore in un noto talk show guidato da un presentatore per il quale il protagonista stravede. E proprio come avviene in Joker, anche il protagonista di Re per una notte finirà con l'usare la violenza per ottenere quello che vuole in un'America che ha dimenticato il suo sogno e ha voltato le spalle ai più deboli.

Inoltre c'è un altro legame - più intimo e sentito - tra Joker e Martin Scorsese. Durante l'anteprima di Joker al Toronto Film Festival Joaquin Phoenix ha fatto un discorso struggente dedicato al fratello River Phoenix, morto il 31 ottobre 1993 fuori dal Viper Room, il locale posseduto da Johnny Depp. Joaquin Phoenix ha ricordato: "Quando avevo 15 o 16 anni, mio fratello River è tornato a casa dal lavoro e aveva con sé la copia in VHS di un film intitolato Toro Scatenato che mi fece vedere quella sera stessa. Il giorno dopo mi svegliò e me lo fece rivedere. E mi disse 'Devi ricominciare a recitare perché è questo ciò che devi fare'. La sua non era una domanda, ma un’affermazione. E gli sarò eternamente debitore perché la recitazione mi ha regalato una vita straordinaria". Toro scatenato è un film di Martin Scorsese interpretato, ancora una volta, da Robert De Niro.

Un Joker sofferente e rivoluzionario

Nonostante queste somiglianze alla produzione di Scorsese che a volte travalicano il concetto di omaggio, Joker continua ad essere un prodotto d'altissimo valore per la storia del cinema perché ha preso il villain della saga di Batman e gli ha dato un'anima del tutto nuova. Con il suo Arthur il Joker smette di essere un "semplice" psicopatico e diventa la vittima di una società distratta, fredda e indifferente, che ben rispecchia i tempi moderni in cui il film è realizzato. In effetti, se si guarda ai Joker che sono arrivati sul grande schermo prima di questo, le differenze sono evidenti. Come riporta Coming Soon il primo attore a interpretare il cattivo dal ghigno perenne fu Cesar Romero nel film Batman con Adam West, diventato un vero e proprio cult. Ma forse il primo vero Joker di cui il pubblico ha memoria è quello interpretato da Jack Nicholson nel 1989 per Tim Burton. In quel caso si trattava di un Joker estremamente cartoonesco, dal make-up esagerato che quasi metteva in mostra la natura finta e fittizia del cattivo che lo rendeva quasi simpatico, quasi il personaggio per cui fare il tifo.

Altrettanto indimenticabile è l'interpretazione di Heath Ledger in Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan: venne messa da parte qualsiasi scelta legata alla natura da clown del cattivo e venne portato in scena un criminale duro, freddo, pieno di malvagità, che non da spiegazioni per la sua crudeltà, ma si limita a perpetrarla. In tutti questi casi si tratta di personaggi malvagi che si trovano sullo schermo per far reagire l'eroe. Con Joaquin Phoenix si rompe anche quest'ultima certezza: questo Joker rappresenta la sconfitta dell'uomo comune, la débacle della società e delle istituzioni, troppo chiuse nel proprio tornaconto per fare effettivamente il bene di coloro che si trovano a vivere nella corruzione di una città come Gotham City. Probabilmente proprio perché consapevole dell'importanza di questa lettura e di questa interpretazione - che arrivava dopo quella insignificante di Jared Leto di Suicide Squad - Joaquin Phoenix si è preparato in modo folle. Ha dovuto perdere peso e ha rischiato di impazzire per creare l'iconica risata che accompagna il suo personaggio.

Come viene riportato dal sito dell'Internet Movie Data Base, l'attore ha visto numerosi video di persone che soffrono di risata patologica. Si tratta di un disturbo a causa del quale le persone che ne soffrono esplodono in una risata incontrollabile quando si trovano in una situazione di stress o di tensione. E proprio il carattere "straordinario" di questo disturbo è quello che Joaquin Phoenix ha cercato, soprattutto perché aveva bisogno di elementi per costruire un personaggio nel quale il pubblico non potesse identificarsi. E il suo lavoro fu così eccellente che il neurologo criminale Adrian Raine dichiarò di essere rimasto senza parole dal modo in cui il film riuscisse a dipingere la psicologia di una mente criminale. In un'intervista a Vanity Fair ha detto: "Ho studiato la causa di crimini e violenze per 42 anni.

E mentre guardavo questo film ho pensato: 'Wow, che rivelazione! È un ottimo strumento educativo riguardo la costruzione di un assassino".

Commenti