«Lo sport? Non c’è un euro» Mannaia del Comune su impianti e contributi

La frase che delude le speranze degli sportivi milanesi di avere aiuti e contributi da parte della nuova amministrazione comunale la ripete una, due, cinque volte Chiara Bisconti, neo assessore allo Sport: «Soldi non ce ne sono». Mancano i soldi, non ci sono fondi. Milano si presenterà nel 2015 senza uno stadio del nuoto, senza un Palasport, senza una pista del ghiaccio, senza una pista atletica decente che non sia la storica ma obsoleta Arena. Ma nell’incontro tra l’assessore e i presidenti delle federazioni sportive cittadine, nel nuovo palazzo del Coni di via Piranesi, s’è sentito di tutto e di più e i problemi sono esplosi tra le mani dell’assessore che a poco più di un mese dal conferimento dell’incarico, si è comunque presentata disposta a «farsi criticare», ad ascoltare, a prendere nota dei problemi, ma senza poter dire quando e se riuscirà a risolverli. Tutto rinviato a non si sa quando, ci sarà tempo. «Che c’azzecco io con lo sport?», l’esordio della Bisconti che nel suo iter professionale mai ha avuto a che fare con la pratica sportiva e che ora s’è trovata catapultata in un mondo che non conosce.

E ha cercato allora, arrampicandosi sugli specchi e dando più di una colpa a chi in passato era stato seduto sulla sua poltrona, di mediare: «Il patrimonio degli impianti milanesi è degradato e la loro gestione non va affatto bene, ho ereditato una situazione di mala gestione, la situazione è grave e non abbiamo la bacchetta magica. Occorre comunque chiarezza con un approccio pragmatico».

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